Idee e memoria

Vittorie e sconfitte

19 settembre 1995. A San Patrignano moriva Vincenzo Muccioli. Non aveva ancora chiuso gli occhi che già, da più parti, si allungavano le mani sulla Comunità da lui creata.

L’eresia sarebbe finalmente finita, la follia di una Comunità autofinanziata e non allineata sarebbe stata finalmente spenta.

Dopo tre anni San Patrignano è rimasta se stessa, nessuno ha potuto metterci sopra il cappello. Dopo tre anni, quindi, possiamo essere sicuri che Vincenzo Muccioli ha vinto la sua battaglia più importante e difficile : far sì che San Patrignano potesse sopravvivergli senza essere snaturata.

Dopo tre anni, però, analoga vittoria non è stata riportata sul terreno della giustizia. Una giustizia che volle massacrare Vincenzo Muccioli, che volle togliergli il diritto di parola e lo spazio di esistenza, in spregio ad ogni norma di civiltà giuridica. La persecutoria follia accusatoria cui fu sottoposto è durata quindici anni, ed è stata documentata. I magistrati ed i giudici protagonisti di questa storia indecente non hanno avuto neanche il pudore di querelare.

Si dirà : ma questa non è una sconfitta per Muccioli. Lo è, invece. Perché egli credeva nelle leggi e nella giustizia, e questo insegnava ai ragazzi. In un’Italia in cui non era più ragionevole credere in ciò in cui si aveva il dovere di credere, difatti, non riuscì più a vivere.

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