Politica

Bandiere e palazzi

Il direttore di questo giornale non ne sarà affatto compiaciuto, ma ho atteso che la notizia perdesse di attualità, si frollasse, per poi scriverne. Anche perché, inguaribile ottimista, ho sperato che qualcuno, sui grandi giornali che fanno opinione, scrivesse l’ovvio. Ho sperato invano.

I fatti sono noti : Silvio Berlusconi continua ad essere condannato, e diversi gruppi di cittadini sono scesi in piazza a manifestare, più o meno spontaneamente, contro quelle sentenze. Dico subito che a me quelle manifestazioni non sono piaciute. Trovo, però, di una inarrivabile immoralità chi ha detto e scritto che non dovrebbero essere consentite manifestazioni contro una sentenza; chi ha detto e scritto che ad un uomo politico serio non verrebbe mai in mente di organizzarle, od anche solo di tollerarle.

Sono anni che si svolgono manifestazioni fuori dai palazzi di giustizia, e segnatamente fuori da quello di Milano. Sono anni che drappellini osannanti vengo proiettati sui maxi schermi dell’informazione venduta e lecchina come fossero folle in delirio. Sono anni che i politici del riformismo conservatore e della morale senza etica ci invitano a tenere conto e portare rispetto verso i sentimenti della “gente”. Sono anni che alcuni pubblici ministeri rilasciano più interviste di Valeria Marini, ed in un italiano più improbabile. Sono anni che costruiscono disegni politici, poi messi in pratica sia con le azioni giudiziarie che con le candidature elettorali.

Adesso che qualche decina di bandiere di Forza Italia manifestano in difesa di Berlusconi, adesso gli autori, i complici e gli spettatori di questo pluriennale spettacolo si impancano a maestri di rigore istituzionale. Si dirà : è il cinismo della politica. No, questa è solo l’ipocrisia dei vili e, come direbbe Gherardo Colombo, dei ricattati.

Le manifestazioni di Forza Italia sono state inutili e di cattivo gusto. Chi le ha così ciecamente attaccate e condannate, però, ha portato il proprio utile contributo a spiegare perché la giustizia appare inattendibile e deviata, a spiegare perché la guerra civile continua, strisciante, come la febbriciattola che indebolisce ed uccide.

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