Politica

Da un’urna all’altra

Domenica prossima ci recheremo alle urne per le elezioni europee, serve anche a mantenersi in allenamento in vista delle future elezioni politiche.

Queste ultime sembrano avvicinarsi per motivi diversi da quelli legati alle polemiche di coda di questa campagna elettorale.

Gli onorevoli Fini e Segni, difatti, non mancheranno di trovare compagni di strada e firme sufficienti per convocare il referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti. Dopo anni in cui si è continuamente alimentata la propaganda antipartitica, non è difficile immaginarne l’esito. Il referendum, quindi, sarà il festival dell’antipartitismo a primavera del 2000, e le elezioni politiche si terrebbero, a scadenza naturale, qualche mese dopo. Nel frattempo il governo dovrebbe ricompattare la maggioranza riformando le pensioni e nell’impossibilità di riassorbire la disoccupazione. Un programma suicida, oltre che impossibile. L’alternativa sarebbero le “larghe intese”, per affrontare i problemi economici di cui parla Fazio e le riforme istituzionali di cui parlano tutti gli altri; ma questa possibilità è diffusamente negata, resa peraltro impraticabile dalla competizione interna ai due poli.

Penso, allora, che le elezioni politiche verranno anteposte. Paradossalmente, ciò sarà più facile se la sinistra non perderà troppo, alle elezioni europee.

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