Politica

La coerenza sarebbe troppo

E’ proprio vero, molti sembrano essere portati a rimproverare agli altri i propri difetti. Qualche mese fa si sprecavano gli articoli su Repubblica e L’Espresso , tutti indirizzati a condannare il laido inciucio che portava D’Alema e Berlusconi a mantenere in piedi la commissione bicamerale.

Ancora qualche mese prima si scriveva a tutta pagina che il Polo era irrimediabilmente in frantumi perché Berlusconi riconosceva la supremazia di D’Alema, e ne votava la presidenza, mentre Fini si manteneva ben scettico e distante, sia da D’Alema che dalla bicamerale.

Prendete Repubblica & C. di adesso e scoprite che Berlusconi è un losco figuro aduso all’arte del ricatto e che, cambiando continuamente posizione ha finito con il rendere vano il nobile accordo fra D’Alema e Fini. Non bastasse questo, con le sue intemperanze il leader di Forza Italia mette in forse l’approdo a riforme di cui l’Italia sente un forte bisogno. Per dirla con le nobili ed ispirate parole di Valentini : Berlusconi getta al vento l’unico volante con cui guidare l’Italia.

Ora, richiamare certa gente alla coerenza od alla linearità rischia di essere un’offesa, e noi non vogliamo offendere nessuno. Solo ci domandiamo se essi credono veramente che la ggente sia disposta a papparsi tutto, deglutendo senza fatica. Ci domandiamo se tanta incuranza verso la serietà è da certuni intesa come machiavellica furbizia, come sottile astuzia intesa a dirigere il cuore delle masse. Ce lo domandiamo in modo non retorico, nel tentativo di spiegarci tanto magnifico dispiegamento di contraddizioni.

Ancora qualche ora è troveremo il partito dei magistrati che piange per la ingloriosa fine della bozza Boato, così sancendo definitivamente la separazione fra il dire ed il pensare.

Insomma, visto il naufragio dello spirito costituente, consigliamo ai molti che si esibiscono nel triplo salto mortale del trasformismo quotidiano, se non orario, un ricostituente mentale, e, già che ci sono, anche morale.

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