Politica

Sali e scendi

Quant’è sciocco commentare le cose politiche facendo continuo riferimento all’indebolirsi, od al rafforzarsi, di questo o di quello. Tutta la riflessione politica si è ridotta ad un gigantesco “sali e scendi” da rubrica di costume.

E quant’è sconfortante leggere le cronache del convegno ds di Napoli, gli stati generali sulla giustizia, tutte incentrate sulle battutine, sui duetti Bassolino-D’Alema, sul cosmico dilemma circa la forza del segretario politico, il suo eventuale essere accerchiato. Per non parlare dei commentatori politici che si improvvisano psicologi da visita di leva, tutti protesi ad indagare le ragioni intime per cui il leader non sbatte il pugno sul tavolo. La sostanza delle cose è assai meno leggiadra.

Qualche mese fa il dottor Gherardo Colombo, magistrato in quel di Milano, e componente “storico” del pool Mani Pulite, affermò che il potere legislativo non è nella pienezza dei suoi poteri, datosi che annovera fra le sue fila molti e molti soggetti ricattati. Per qualche ora il mondo politico si fece venire il mal di pancia, ed il senatore Cesare Salvi annunciò querele e denuncie. Il senatore Salvi, dopo qualche ora, si rimangiò tutto. Con voracità.

Nelle due ultime settimane è successo di tutto. Gli attacchi sono giunti e sono stati diretti dal ed al colle più alto, condotti con volgarità e ricolmi di sottintesi e frasi cifrate. Il capo del governo si è guardato bene dal difendere il presidente della Repubblica, alla cui difesa ricorse quand’egli si trovò a fare i conti con la giustizia milanese.

Silvio Berlusconi potrà pure essere il peggiore degli esseri umani, ma solo un pazzo può continuare a non vedere quel che ha sotto gli occhi : un giudice conduce il processo contro di lui e, contemporaneamente, chiede di far parte dell’ufficio degli accusatori; dopo aver letto la condanna ottiene la promozione. Roba dell’altro mondo.

Il Polo chiede una commissione d’inchiesta, che è veramente il minimo che si possa fare, oggi, in Italia. D’Alema ben lo comprende, cerca di guidarne la costituzione, ma poi fa precipitosamente marcia indietro. Che questo comportamento sia, o meno, sintomo di scarsa dotazione di attributi è cosa di una immensa irrilevanza. Ciò che conta è che l’inversione di rotta è troppo brusca e maldestra per non avere cause, origini e motivazioni che devono essere conosciute. Ha proprio ragione il dottor Colombo? Il Parlamento è popolato da ricattabili e ricattati?

Questo è il punto, questo è il nodo vitale per la democrazia, da qui passa la possibilità di sottrarre il paese ad una patologia letale. Il resto conta davvero poco.

P.S. Leggo Andrea Manzella, su Repubblica : Andrea, vecchio cardinale, non devo ricordare a te una delle massime del maestro di Retz : “Il faut souvent changer d’opinion pour etre toujours de son parti”.

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