Economia

Brutta regia

Brutta regia

E’ andata come qui previsto, con una disordinata marcia indietro governativa su temi di grande rilevanza sociale. Ora mi preoccupa la “cabina di regia”, che si annuncia per la ripresa settembrina (ma, detto fra noi, dove sta scritto che il governo debba andare in vacanza, e per quasi un mese?). L’idea, se

ho ben compreso, è quella di mettere attorno ad un tavolo il governo e le parti sociali, per potere discutere i singoli temi della politica economica. Detta così, non si vede la novità, se non per il luogo: la galleria Alberto Sordi, che fu attore comico e drammatico.
Naturalmente è assolutamente proibito parlare di “concertazione” perché questa è roba del passato. Giusto. Allora, che si fa? In una democrazia è il governo a rappresentare gli interessi generali, e ne risponde al Parlamento, che a sua volta ne risponde all’unico sovrano, l’elettore. E’ possibile che chi governa senta il bisogno di ascoltare i portatori di interessi particolari, come i rappresentati sindacali di imprenditori e lavoratori dipendenti, ma sempre senza dimenticare che rappresenta anche me, che non sono iscritto a nessun sindacato, e che quelli come me sono la stragrande maggioranza degli italiani. I sindacati dicono di rappresentare i lavoratori e Confindustria dice di rappresentare gli imprenditori, ma è falsa l’una e l’altra cosa. Ciò non toglie che possa essere utile ascoltarli. Ma perché in cabina di regia?
Tutti i film hanno un solo regista, così come le orchestre hanno un direttore. Se volete ripassare gli effetti nefandi delle regie allargate rivedete il capolavoro di Fellini: “Prova d’orchestra”. Non attacchiamoci a questioni nominalistiche, d’accordo. In quella cabina, però, si combineranno guai se non sarà la sede nella quale il governo presenta quel che ha già deciso di fare, raccogliendo opinioni e suggerimenti. Ma se così fosse, allora perché settembre? Si poteva farlo a giugno, scorso. Dunque, diciamola tutta: l’impressione è che ci sia qualche crepa, interna al governo, circa la regia delle cose economiche, e che ancora peggio vada la gestione dei gruppi parlamentari, talché si ritiene urgente tamponare le falle nel rapporto con i sindacati, in modo da evitare proteste autunnali. Voglio tanto sbagliarmi, perché se così stessero le cose non ne verrà nulla di buono.

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