Economia

Centralità dell’annuncio

Centralità dell'annuncio

Più cresce il non governo, dell’economia e non solo, più s’ingigantisce la politica degli annunci, delle cifre sparate senza spiegazione, dei risanamenti immaginari. A fine 2007 ci troviamo con un avanzo del settore statale pari a 15 miliardi, mentre un anno fa era di 21,5. L’avanzo è minore, quindi il dato è

peggiore. Provate a rileggere i titoli dei giornali di ieri e vi sembrerà di vivere sulla luna. L’entusiasmo cartaceo deriva da un altro dato: a fine 2007 il fabbisogno statale ammonta a 27 miliardi, ovvero 7,6 in meno rispetto al 2006. Il fabbisogno è minore, quindi il dato è migliore. Fin qui l’aritmetica, adesso guardiamoci dentro e le cose appariranno a colori piuttosto forti.
Avendo un avanzo inferiore è difficile parlare di risanamento, ma è certo positivo il minore fabbisogno. Da che deriva? Da due grandi aggregati: da una parte il maggiore gettito fiscale, dall’altra la minore spesa per investimenti (con, anche, la chiusura tombale per il ponte sullo stretto). Che gli italiani versino più soldi nelle casse dello Stato è un fatto positivo per la parte in cui racconta una storia di maggiore disciplina e migliori controlli, è, però, un fatto largamente negativo per quel che testimonia di fette crescenti di ricchezza sottratte alle tasche di chi la produce e destinate alla spesa non produttiva. Tale è, infatti, la gran parte di quella pubblica, e, del resto, il secondo aggregato la dice lunga: il fabbisogno è minore non perché si sia risparmiato su stipendi, spese fisse, mantenimento della burocrazia ed altri splendori mai successi, ma perché il braccino s’è accorciato sul lato degli investimenti, ovvero di quei soldi spesi per migliorare la vita di tutti e promuovere nuova, futura ricchezza.
Quindi, non solo non c’è il risanamento, ma c’è la premessa del suo opposto. Difatti il lesto Ferrero ha tolto il fiato di bocca a Padoa Schioppa (più prudente di tanti corifei giornalistici) per sottolineare che i salari devono aumentare, visto che i soldi ci sono. E Prodi ha parlato di sgravi fiscali su quegli aumenti. Così cresce la spesa corrente e diminuiscono le entrate, lasciando immutato il male profondo del debito. Destra o sinistra, la politica delle chiacchiere e degli annunci serve solo a scaricare sul futuro l’incapacità di governare il presente.

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