Economia

EstorceRai

EstorceRai

Provate ad avere una casa al mare, ai monti o in campagna, e provate a trasferirvi la residenza di uno dei coniugi: automaticamente il matrimonio non c’è più, sparendo anche la famiglia e l’uso comune delle abitazioni. Prima che corriate a fare una cosa simile, saltando in un solo giorno i dieci anni che la giustizia italiana vi

chiede per separazione e divorzio, talché possiate farvi una nuova vita in prossimità della morte, leggete quel che segue: solo la Rai ritiene abbia fondamento legale una simile scempiaggine.
Il canone d’abbonamento alla televisione è una tassa vergognosa, un balzello con il quale si tiene in piedi una televisione di Stato enorme ed enormente sprecona. E’ un residuato del monopolio, una sopravivenza anacronistica nell’era del digitale. Ma è anche un modo per esercitare violenza nei confronti dei cittadini. E qui parlo assai seriamente, sperando che ci sia ancora qualcuno, presso le autorità di controllo, che sia disposto a fare la metà del proprio dovere. Molti cittadini ricevono lettere nelle quali si legge che “chiunque abbia un apparecchio televisivo deve pagare per legge il canone d’abbonamento TV”. E’ falso, ed è gravissimo che lo si stampi su carta pagata dallo Stato. Signori dell’autorità, queste sono tentate estorsioni.
Se papà possiede un televisore, mamma ne ha uno in camera, la figlia uno in cucina ed il figlio uno nel garage, non pagano quattro tasse, ma una sola. Che vale anche per ogni altra casa di famiglia. Ma la Rai s’è dedicata ad uno sport sconcio: chiede ai comuni di avere tutte le residenze di prime case, spesso fissate per ragioni fiscali (lecite), e quando scopre che due coniugi risiedono in posti diversi pretende due volte i soldi, minacciando ritorsioni oscure quanto l’italiano di chi le redige. Credo che: a. i comuni dovrebbero negare i dati ad una società privata, visto che oltre al garante esiste anche la privacy; b. la riscossione dei tributi spetta al fisco, non ai privati che contano d’intascarli; c. se li chiede la Rai è perché si è reso normale che quei soldi siano suoi, cosa falsa e scandalosa; d. l’Agcom dovrebbe diffidare la Rai dal mandare in giro simili missive; e. la magistratura dovrebbe valutare il possibile reato. Così, come se fossimo uno Stato con leggi da rispettare ed autorità rispettabili.

Condividi questo articolo