Economia

Fucilate e pistola

Fucilate e pistola

In materia fiscale le sparate non si contano, per lo più sui piedi. Quasi tutti dicono di volere “rimettere i soldi nelle tasche degli italiani”, ma li hanno presi per dei pistola, vista l’incongruenza fra il dire ed il fare, fra il promettere ed il galleggiare. Ci sono due modi, seri, per restituire ricchezza a chi la produce

e guadagna. Il primo è diminuire le tasse. Non brodini insipidi, estratti da uno zero virgola qualche cosa, roba forte, decisa, drastica, capace di segnare un cambio di rotta, di restituire fiducia. Non è aria, perché questa ricetta chiede un’altrettanto decisa diminuzione della spesa pubblica, ed una sua ristrutturazione in modo da eliminare rendite e sprechi. Questo governo sta facendo l’opposto, ma anche il precedente si perse nel labirinto dei soldi statali inarrestabili.
Tagliare la spesa pubblica evoca l’idea di malati che agonizzano nei vicoli, bambini senza istruzione e famiglie alla fame. Incubi ottocenteschi per bugiardi contemporanei. In realtà, quando le politiche s’ammosciano e le idee mancano si mette mano al portafoglio (degli altri) per comprare consenso. La spesa non soccorre e non produce, ma mantiene l’inefficienza e cerca di sopire la rivolta. Avvelena l’economia, ma prima ancora le coscienze. Occorrono, per fermare l’andazzo, idee chiare ed istituzioni forti. Non è aria, appunto.
Il secondo modo, serio, per restituire ricchezza è quello di destinare le entrate fiscali maggiori alla diminuzione del debito. Il fisco cresce da anni, talora per i condoni (deprecati, ma che hanno il pregio di far pagare qualche cosa a chi non pagò nulla) e talora per furbesche stime al ribasso. Il di più non deve essere speso, ma destinato ad alleviare un debito che rallenta l’economia e accresce la spesa pubblica. Il guaio di questa scelta virtuosa è che a beneficiarne saranno gli elettori di domani mattina, mentre le forze politiche parlano a quelli di ieri sera.
Non è sensato, non è utile sostenere che, in società complesse, la colpa sia sempre tutta dei politici. E’ un alibi che alimenta l’irresponsabilità. Ma sarebbe folle non accorgersi che la debolezza istituzionale e politica ci sta mettendo fuori gioco, e che se anche qualche corporazione potrà gioire, nel complesso c’impoveriamo. Magari sparando in aria, alla moda dei saloon.

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