Poltrona Frau arriva in Borsa seguita dal ciglio umido di una stampa commossa da questo nuovo successo del made in Italy. Tanto s’è battuto sul tasto di questa bella storia italiana, tanto s’è sperticata la stampa che della poltrona è parente stretta, da far sorgere il sospetto che si tratti davvero di una faccenda esemplare.
Prima questione: chi è che vende? Poltrona Frau è controllata da Charme Investment, società in accomandita lussemburghese, a sua volta controllata dalla Charme Management Lux, il cui capitale è posseduto per metà, indirettamente, da Luca Cordero di Montezemolo e per la restante metà da tre imprenditori internazionali. Visto che si sollecitano gli italiani a metterci i propri soldi, non sarebbe male sapere chi sono, quei tre signori. Alla Consob dovrebbero essere più curiosi.
Quando una società arriva in Borsa deve presentare un prospetto informativo, solitamente lungo e complicato. I risparmiatori pensano che quella sia letteratura per addetti ai lavori, in realtà anche questi la leggono poco. Nel tomo c’è scritto che vendendo sedili alla Fiat (dove il proprietario è presidente) Frau ha generato ricavi per 20,7 milioni, ma con costi pari a 1,4, il che significa con un margine del 93%. Favoloso. Con quell’operazione si è generato un margine operativo lordo (EBITDA) di 19,4 milioni, superiore a quello complessivo, fermo a 14,3. Si sta quotando la poltrona Frau o il contratto dei sedili Fiat?
Tralasciamo il fatto che il consulente della società quotata è la Consulgroup srl, nella cui proprietà ed alla cui guida si trova l’amministratore delegato di Frau, che quindi paga ed incassa. Ma nel 2003 Frau vende delle partecipazioni nel gruppo Thonet, e le acquista chi era azionista e presidente della stessa Frau. Nel 2006 Frau ricompera tutto, ma solo per una svista, nel prospetto informativo, manca il quantum. Chi ha fatto l’affare? E capita anche che Frau venda l’immobile dove ha sede, e lo acquistino il presidente e l’amministratore delegato di Frau, che così ne divengono i padroni di casa e riscuotono l’affitto per un valore annuo pari al 7.5% del valore. Infine la chicca: lo sponsor della quotazione è Unicredito, che è anche principale creditrice ed indiretta azionista di Frau, quindi in conflitto d’interessi. Esemplare è esemplare.