Leggere i numeri indice è utile se si sa che cosa indicano. Che lo spread con Germania e Francia sia molto basso è un bene. Ma ciò è dovuto a due cose: a. non è sceso il tasso d’interesse che paghiamo noi (anzi, è maggiore di quando lo spread era più alto), sono saliti quelli di tedeschi (da 0 a quasi 3) e francesi; b. i mercati non vedono uno specifico rischio Italia, ma non perché il governo rimane dov’è, bensì perché chi governa non mette indubbio – come quelle stesse forze fecero – che l’Italia resti dov’è, ovvero nell’Euro, rispettandone le regole.
Che il nostro Pil pro capite sia superiore a quello inglese ci fa tornare giovani, quando governava Craxi e a Londra Thatcher: sorpassammo il loro Pil includendo il sommerso, cosa che spettinò la permanente della Lady. Purtroppo, però, sia noi che loro cresciamo poco e lentamente, solo che loro aumentano come popolazione e noi diminuiamo, quindi li superiamo perché il divisore s’ammoscia e facciamo meno figli.
Si festeggi pure, ma con mestizia.
Davide Giacalone, La Ragione 21 agosto 2025