Economia

Piattaforme

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L’Onorevole Vita, sottosegretario al Ministero delle Comunicazioni, ha preso atto che, in Italia, non possono coesistere due diverse piattaforme per la televisione a pagamento, dal che deduciamo che devono essersene accorti proprio tutti.

Noi lo dicemmo molto tempo fa, quando ancora non si erano provocati tanti danni che stanno sotto gli occhi di tutti, e parlammo di piattaforma unica. Ci dissero che non eravamo abbastanza liberali.

Questa storia del liberalismo studiato per corrispondenza mi ha sempre indotto al buon umore. C’è gente che, avendo sostenuto per decenni la superiorità, morale ed economica, del mercato pianificato si è poi convinta che ove c’è concorrenza colà vive la libertà della televisione a pagamento, e, non solo in quello, si sbagliavano.

Se due, o più, soggetti si misurano in un mercato ed uno di questi vince si grida: evviva la concorrenza ed il libero mercato. Ma se i due soggetti si sfidano e vanno entrambe incontro al fallimento, allora si grida d’orrore. In questo caso, difatti, è segno che quel modello di business è sbagliato. Prima di prendere atto del decesso degli ex concorrenti, però, ci si deve chiedere se non vi sia un interesse pubblico a che quel segmento di mercato non chiuda, e nel caso della pay tv quell’interesse c’è. E’ un interesse pubblico che si diffondano i sistemi di ricezione della televisione digitale. Motivo per il quale sarebbe stato ragionevole non impedire che i concorrenti trovassero un accordo.

Il governo delle sinistre fece l’esatto contrario, giungendo perfino a legiferare sui diritti delle partite di calcio, pur di impedire che si realizzasse quell’equilibrio che il mercato chiedeva (già, perché hanno letto solo le prime dispense, sono stati poco diligenti anche nel corso per corrispondenza, ed alla fine rimangono degli illusi pianificatori).

Oggi Vita si accorge che la cosiddetta piattaforma unica sarebbe un bene, e se ne accorge dopo avere contribuito al massacro di quegli italiani che avevano provato ad operare in questo mercato. Essendosene accorto, Vita, oggi proclama che Tele+ e Stream possono anche allearsi e fondere, ma ad una condizione: che il controllo rimanga in mani italiane, o, quanto meno, europee.

Faccio due proposte. La prima è che si raccolgano i soldi per regalare al buon Vita il corso completo del piccolo liberale. La seconda è che, in attesa che gli sia consegnata l’agevole opera a fumetti, lo s’informi che il soviet supremo non è più operante, che il malvagio capitalismo agisce senza frontiere e che la televisione arriva addirittura dal satellite. Roba da non crederci.

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