Economia

Robi Hood Tax

Robi Hood Tax

Intitolare una tassa a Robin Hodd suona beffardo, visto che l’arciere di Sherwood si batteva contro lo sceriffo riscossore, nel Nottinghamshire. Se oggi il fisco vuol accostarsi ad un antico nemico è per appropriarsi del motto che il principe dei ladri usava, per giustificarsi: rubare ai ricchi per dare ai poveri. Se i

poveri avranno lo vedremo, mentre i petrolieri sono ricchi di sicuro. Però, attenti a non considerare il fisco un’arma di vendetta sociale.
Se i petrolieri hanno realizzato profitti esagerati e speculativi (così come altre società che si occupano d’energia, me ne sono già occupato citando, però, dati sbagliati, così imparo a copiare) ciò è dovuto anche all’incapacità di chi il mercato deve regolarlo e controllarlo. Mozzare le mani a posteriori non è una soluzione, solo una ripicca. Il prezzo dell’energia e del carburante è continuato a crescere prendendo a riferimento il prezzo del petrolio, nello stesso periodo, però, l’euro si apprezzava sul dollaro senza che il consumatore ne sentisse tutto il benefico effetto. Inoltre: paghiamo più di altri europei un litro di carburanti o un kw d’energia, ma su quel prezzo finale non pesa un fisco significativamente più esoso che altrove. Quindi c’è un problema, serio, nel tratto di strada che va dall’acquisto del barile alla fornitura del prodotto finito. Ed è il tipico lavoro che spetta al governo quando liberalizza ed all’antitrust quando controlla. La fiscalità è uno degli strumenti utilizzabili, ma operare per la “restituzione” non è un rimedio. Più che togliere ai ricchi per dare ai poveri, dunque, si dovrebbe togliere alle rendite per dare al mercato, senza distinguere se i privilegi riguardano società private o partecipate dal pubblico.
E’ interesse dei poveri che efficienza del mercato e giustizia sociale non siano contrapposti, ma conciliati nella libertà. Lo squilibrio, da una parte o dall’altra, genera schiavitù. Noi italiani, poveri e ricchi, paghiamo troppe tasse. Compriamo energia elettrica da società dove comanda la politica. Compriamo benzina senza che dietro la pompa ci sia mercato e competizione. Dubito se ne esca con una tassa in più, tralasciando il fatto che si era promesso di diminuirle, anche per i ricchi, e dimenticando che con quei soldi si finanziano le autorità che non funzionano.

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