Economia

Seppellire la golden share

Seppellire la golden share

Fino ad un certo punto della storia si reclamava la presentazione di piani industriali, poi, invece, l’Opa di Olivetti su Telecom Italia ha imboccato una via tutta finanziaria. Roberto Colaninno ha vinto perché, dal punto di vista finanziario, non conveniva ai fondi d’investimento tenere le azioni Telecom in portafoglio.

Se l’Opa non fosse andata in porto, difatti, per quanto Bernabè si sia affannato a dire che le azioni valevano di più, il giorno dopo sarebbero valse di meno. I fondi che hanno venduto, inoltre, con il contante riscosso possono benissimo ricoprirsi con delle azioni Telecom risparmio: vista l’entità dei debiti che pesa sulle spalle degli scalatori è ragionevole supporre che nel prossimo futuro si distribuiranno succosi dividendi.

E’ stato scritto che ha vinto il mercato. In questo mondo in cui quasi tutti, fino a ieri, detestavano il mercato identificandolo con l’odiato capitale o con la casa del diavolo, ci sono in giro un sacco d’adoratori fuor di luogo. Quale mercato ha vinto? Il mercato della produzione e dell’industria, quello dell’economia reale, non sappiamo se abbia vinto o perso per la semplice ragione che non conosciamo le idee di chi ha scalato Telecom. Certo, se l’idea è quella di dismettere le partecipazioni all’estero, cominciamo male.

Forse si vuol dire che ha vinto il mercato finanziario, ed a tal proposito si sono scritte parole non del tutto assennate circa il presunto svecchiamento cui si è assistito. Ecco, se così stessero le cose accadrebbe che in Italia si chiama nuovo quel che negli Stati Uniti è vecchio e detestabile. Punti di vista, quindi.

Gli scalatori hanno vinto una battaglia che è stata troppo lunga e non priva di contraddizioni e brutture, ma la vera prova devono ancora affrontarla: la gestione di Telecom.

La scalata è stata seguita con attenta partecipazione dal governo, che non è stato neutrale. Vorremmo che non si dimentichi una singolare circostanza: l’Opa ha cominciato a muovere i suoi passi contemporaneamente alla nomina di Bernabè. Abbiamo, insomma, un motivo di più per ribadire la fondatezza dei nostri rilievi a come è stata realizzata la cosiddetta privatizzazione di Telecom, e vogliamo sperare che questa vicenda seppellisca la golden share.

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