Economia

Telecom-Telefonica, quel che resta

Telecom-Telefonica, quel che resta

La nostra analisi si è dimostrata corretta e le previsioni azzeccate, ma non finisce qui la vicenda dei pubblicizzati rapporti fra Telecom Italia e Telefonica. La notizia delle trattative fu data da Marco Tronchetti Provera, che si trovava a Dubai, il 12 febbraio. Gli spagnoli si limitarono a dire che sì, stavano parlandone.

Dapprima ripetemmo che il problema non è la nazionalità dell’acquirente, bensì la regolamentazione della rete, ma il 20 febbraio già avvertivamo che tutti i ragionamenti sulle sinergie, ovvero sulle possibili collaborazioni fra le due società, erano da prendersi con le molle, e, anzi, si apriva un ennesimo conflitto d’interessi. I colloqui, infatti, non sono mai stati fra le due Telecom, ma fra chi detiene il controllo della finanziaria che ha in portafoglio il 18% di Telecom Italia e gli spagnoli. Il che significa che delle due l’una: o non potevano essere discusse le sinergie, oppure, discutendole, si evidenziava che il management era al servizio di un solo socio, e non della società. E’ esattamente questo il motivo per cui il negoziato è fallito.
Quel dato, però, era evidente fin dall’inizio, tant’è che ne scrivemmo, eppure gli annunci hanno portato i titoli quotati a salire vertigionosamente, specie quelli di Pirelli e Camfin, per poi precipitosamente scendere. Il mercato scommetteva sulla possibile intesa, ma chi la negoziava era consapevole dell’ostacolo, e, del resto, era proprio il negoziatore ad aver dato l’annuncio. Non è propriamente così che funziona un mercato sano e trasparente.
Nei quindici giorni che è durata la commedia, poi, si è continuato a scrivere che gli spagnoli erano interessati a collaborare con Tim Brasil. Scrissi che l’antitrust brasiliano avrebbe avuto opinioni diverse ed è sconcertante come le faccende in quel Paese siano dirette con tanta esuberante scostanza: si vende, non si vende, ci si allea, si va da soli, sempre dimenticando che gli errori del passato (pervicacemente negati) già hanno costretto alla consegna della partecipazione in Brasil Telecom ad un fondo cieco. Il fatto è che su questa partita, come su quella complessiva, i giocatori non possono fare a meno di pensare che buona parte delle carte verranno distribuite in sede giudiziaria. Una patologia, certamente, che Telecom ha coltivato negli anni.

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