Economia

Unipol e le Poste

Unipol e le Poste

Buone notizie per Fassino: i compagni di Unipol non hanno una banca (accidenti), ma hanno una pensione, quella delle Poste italiane. Fino a qualche tempo fa andava di moda menare scandalo per il fatto che Mediolanum, società nella quale ha degli interessi il gruppo di Berlusconi, avesse un accordo con le Poste, ai cui sportelli vendeva propri prodotti, ora, invece, si può menare vanto di avere messo le mani sulle pensioni dei dipendenti di quella stessa azienda pubblica.

Già immagino la risposta: c’è stata una regolare gara. Certo, ma leggetene il risultato.

Unipol si è aggiudicata la gestione garantita della previdenza integrativa postale, che, però, non si sa ancora in cosa consista e quali siano i suoi obiettivi (non si sa se deve essere meramente conservativa o puntare a produrre rendita, come documenta Il Sole 24 Ore). “Garantita” significa che finiscono ad Unipol tutti i soldi dei postali che non hanno esplicitamente scelto in modo diverso, e siccome in quel meccanismo non ci ha capito ancora niente nessuno, né gli imprenditori né i lavoratori, significa che nella compagnia d’assicurazioni controllata dal mondo cooperativo, consustanziale alla storia dei comunisti italiani, finiranno la gran parte dei soldi. Ad aggiudicarsi la gestione non garantita, vale a dire quella scelta dal lavoratore, è, fra gli altri, il Monte dei Paschi di Siena, che ha due interessanti caratteristiche: a. rientra nell’area d’influenza della sinistra che fu comunista; b. ha il 39% delle azioni Finsoe, ovvero della finanziaria con cui le cooperative posseggono al 50,2% una società quotata in Borsa, di nome Unipol. Il che significa che non solo a quella gara lo stesso soggetto ha partecipato due volte, ma ha anche vinto due volte. Oh, mica male, gli gnomi rossi, e senza che nessuno fiati, mica come quei profittatori dell’altra sponda, che ogni volta provocavano un pandemonio, con coscienze in rivolta, urla scandalizzate, girotondi e gran versamento d’inchiostro. Qui tutti zitti e mosca.

Certo, Fassino mediti: un tempo puntavano ad una banca, volevano entrare nel grande gioco, e li hanno beccati. Ora la danza creditizia la dirige Bazzoli, e forse mette le mani anche sui compagni di un tempo. Ad Unipol vanno le pensioni postali, altro che riformare e liberalizzare. Non è solo brutto, è anche poco.

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