Non si fa a tempo a spiegare perché le nuove norme (attualmente in discussione su proposta del ministro Mastella) sulla impubblicabilità degli atti giudiziari sono inutili, che subito la realtà s’incarica di darne concreta conferma. Descrivendo quel che Mauro Mellini chiama lo “ius sputtanandi” ho portato l’esempio delle accuse di pedofilia:
a che serve proibire la pubblicazione di un’intercettazione quando, comunque, arrivano ai giornali i nomi di chi avrebbe abusato dei bambini? Quella semplice pubblicazione non è già sufficiente per marcare a vita una persona? E’ esattamente quel che sta succedendo.
A proposito di un’inchiesta su fatti avvenuti in una scuola, dove ad essere accusati di pedofilia e satanismo sono anche le maestre, si ripropone pari pari l’ennesimo processo senza processo, l’ennesima condanna preventiva, a mezzo stampa, cui seguirà, forse, un processo vero. Noi, oggi, conosciamo i nomi degli accusati, conosciamo i reati che sono loro contestati ed anche qualche particolare morboso di troppo. Sappiamo che secondo la procura ci sono “evidenze” e cose “dimostrate”. Sappiamo che alcuni parenti degli indagati sono stati assaltati e minacciati. Sappiamo, infine, che il processo lo vedremo con i tempi di Cogne. Forse prima che i fanciulli in questione trovino marito o moglie. In attesa di ciò ci sono dei cittadini italiani che la legge c’impone di considerare innocenti ma nella realtà già colpevoli, ci sono i loro figli che stanno subendo una violenza pubblica e presto si aprirà il solito dissennato dibattito fra colpevolisti ed innocentisti.
Mi rifiuto di parteciparvi, come sempre, limitandomi ad osservare che: a. se ci sono prove ed evidenze, che si chieda immediatamente il rinvio a giudizio; b. se non ci sono, o si dimostreranno inconsistenti, si mandi a casa chi ha gestito l’indagine; c. i giornalisti che sentono minacciata la libertà quando si pubblica la foto di uno che va a puttane e poi pubblicano il nome di presunti pedofili, si facciano visitare. I parlamentari, infine, che credono di poter porre fine al massacro del diritto e dei diritti facendo elevare delle multe, si sveglino dal sonno che li prende da anni, trovino il coraggio di opporsi tanto alla deriva giustizialista quanto a quella giornalistica. Oppure stiano zitti, tanto è lo stesso.