Giustizia

Assolutamente verosimile

Assolutamente verosimile

“Quando fui arrestato sono stato preso a pugni e mi hanno sputato. Tre sputi in faccia ed uno in bocca…. Sono stati due alti funzionari della squadra mobile, signor Presidente”.

Il 7 settembre, dopo 450 giorni di carcere preventivo (una barbarie), Salvatore Ferraro, imputato per l’omicidio di Marta Russo, dice queste cose nell’aula del Tribunale. Racconta di come fu maltrattato e minacciato, racconta di quando tirarono fuori le manette e gliele misero davanti al naso : se dici quel che vogliamo te ne torni a casa, altrimenti per te c’è la galera.

Non sappiamo, naturalmente, come andarono le cose. Purtroppo il racconto di Ferraro è assolutamente verosimile. Nella stessa udienza, del resto, si è saputo che il nastro di una intercettazione telefonica, realizzata dalla Digos, era stato manomesso. Non dagli intercettati, pensiamo, e neanche dagli imputati. Che sia stata la Digos, a manometterlo?

Tale attività si chiama : inquinamento delle prove. Per evitare che un indagato la pratichi lo si può tenere in galera. Nel frattempo la praticano gli investigatori. Davvero uno spettacolo edificante.

La citata squadra mobile ha annunciato che presenterà una denuncia per calunnia, contro Ferraro. Lo facciano, oltre ad annunciarlo, e, già che ci si trovano, denuncino anche il Presidente della Repubblica.

Un’ultima osservazione : il dolore dei congiunti deve essere rispettato, e dei genitori che si vedono ammazzare una figlia hanno il diritto di esprimerlo in ogni modo, ma questo, con la giustizia, non c’entra niente. Proprio niente. Il processo si fa non per dare giustizia ad un padre, ma alla collettività. Quel che pensa un padre, pertanto, è del tutto irrilevante. Ma fa audience. E se una simile volgarità non la cavalcano i telegiornali, ecco pronti i quotidiani. Occupatevi della Digos, cari colleghi, se ne site capaci, e lasciate in pace quel povero padre.

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