Medito di chiedere asilo politico ai Curdi, ed in tal senso consiglio non pochi miei concittadini.
A fugare gli ultimi dubbi è bastato il fax urgente con cui il ministro Diliberto chiese che ad Ocalan venisse risparmiato il carcere e venissero assegnati gli arresti domiciliari, naturalmente in luogo degno ed acconcio.
Voglio l’asilo politico curdo perché i cittadini italiani, come Giovanni Scattone, marciscono in galera per anni, nessuno si cura di loro, il signor ministro non si sogna di interferire, nel mentre la giustizia si muove con colpevole lentezza (e, come in quel caso, con tante altre colpe).
Voglio l’asilo politico curdo perché i cittadini italiani finiscono in galera innocenti, mentre Ocalan ne è uscito essendo un assassino confesso, un terrorista ed un trafficante internazionale di droga.
Voglio l’asilo politico curdo anche perché la Procura aveva opposto alla richiesta di Diliberto l’argomento secondo il quale vi era il pericolo che Ocalan fuggisse. Roba da matti, Apo in Italia c’è venuto spontaneamente, sta in un ventre di vacca, non lo daremo ai turchi, gli mettiamo a disposizione giornali e televisioni per annunciare i suoi improbabilisismi pentimenti. Signori della Procura, quello è un terrorista, mica uno scemo, perché mai dovrebbe fuggire?
Voglio l’asilo politico curdo perché la Corte d’Appello, finalmente indipendente dalla Procura, e giudicando infufficienti le pressioni di Diliberto, ha liberato il prode curdo, imponendo come unico obbligo quello di abitare in una villa all’Infernetto (che si chiama così, ma è un piccolo paradiso). Quando mai si è vista la magistratura trovar casa, e di lusso, ad un cittadino italiano?
Voglio l’asilo politico curdo perché solo così i miei amici potranno manifestare in mio sostegno, tentando di interferire con il lavoro dei magistrati, senza che il Presidente della Repubblica li accusi di terrorismo.
Voglio l’asilo politico curdo perché solo così potrò arrivare in Italia ed essere ricevuto con tutti gli onori, riconosciuto come combattente, e non affogato in mare come un qualsiasi bambino albanese morto di fame.
Non so se i curdi mi riconosceranno il diritto all’asilo politico, ma li avverto : se me lo concederanno saranno moltissimi gli italiani che tenteranno di avere altrettanto.