Giustizia

Da Napoli a Vespa

Da Napoli a Vespa

I fatti della giustizia continuano ad essere rivelatori, ciò vale tanto per le inchieste napoletane sui trasporti pubblici, quanto per le polemiche sorte a proposito del “Porta a Porta” che ha ospitato Scattone e Ferraro.

I numerosi arresti, operati dalla Procura guidata da Agostino Cordova, avvengono alla vigilia delle elezioni europee (dato oggettivo assolutamente incontestabile) e, ancora una volta, senza che, essendo a noi sconosciute le carte processuali, sia possibile valutare l’indispensabilità di un così alto numero di provvedimenti cautelari (a questo provvede il gip, che, però, è una figura la cui inefficacia è sperimentata). Da garantisti, quindi, storciamo la bocca; e da garantisti rimaniamo in attesa di capire.

Quel che, invece, ci piace subito segnalare è il fatto che dai giornali e telegiornali di ieri è stato cancellato il nome del sindaco di Napoli, Antonio Bassolino. Avremmo giudicato altamente incivile utilizzare questa spiacevole circostanza per attaccarlo politicamente ed alla chiusura di una campagna elettorale, mentre ci sarebbe sembrato lecito offrirgli lo spazio per far sentire la sua voce in proposito. Dimenticarne l’esistenza, invece, è cosa rivelatrice quante altre mai.

Nel secondo caso bene ha fatto Antonio Martone, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, a ricordare che il caso Marta Russo non è chiuso, che altri gradi di giudizio devono giungere. Si dirà: è ovvio, lo hanno detto tutti. No, non è ovvio, e quella sera lo ha detto bene solo Martone. Altri hanno detto: siamo solo al primo grado, ma intanto abbiamo questa sentenza. Errore: il cittadino è presunto innocente fino a sentenza passata in giudicato, il che significa che la posizione di Scattone e Ferraro non si è modificata di un pollice.

La trasmissione di Vespa è stata comunque istruttiva. Grazie a Crepet ora sappiamo che anche i peggiori uomini della giustizia possono essere superati in ignoranza, arroganza, presunzione ed esibizionismo.

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