La Corte Incostituzionale ha dato ancora prova di sé. I giornali nascondono la notizia, perché se ne percepisce lo spessore vergognoso. Lo capiscono anche dentro la Corte, visto che si segnala una scheda bianca (l’altra dovrebbe essere dell’interessato), evidentemente in dissenso con un costume che porta i tutori a violentare la Costituzione. Il fatto: Francesco Amirante è stato eletto presidente della Corte, esattamente come da me previsto lo scorso 23 novembre. Sono un veggente? No, posseggo un calendario.
Il quinto comma dell’articolo 135 (e mi riferisco alla Costituzione, che tutti difendono, pochi leggono ed in massa dileggiano) stabilisce che il presidente della Corte rimane in carica tre anni ed è rieleggibile. Ma i signori giudici hanno, da tempo, preferito la propria convenienza e prosopopea, privilegiando la prassi di far fare il presidente a chi c’è da più tempo e toglie il disturbo per primo. Così, a turno, fanno tutti i presidenti e tutti diventano emeriti. Lasciamo perdere cosa. La prassi dei fattacci loro contro il dettato costituzionale. Lo scrissi quando elessero Flick (non il primo e non l’ultimo), e lui volle rispondere, con saccenza, indirizzando una lettera a Feltri: il suo collaboratore non ha letto il mio discorso. Presi, fra virgolette, la frase che confermava la mia denuncia e la pubblicai. Tacque, non potendo fare altro.
Amirante sarà presidente fino al dicembre 2010, poi eleggeranno De Siervo, per quattro mesi, seguirà Maddalena, per tre. Ci sono due cose che possono interrompere questo sconcio: un augurabile sussulto di dignità e un non augurabile intervento della natura. Di sicuro, se alla Consulta riducono in coriandoli il testo che dovrebbero preservare, ciò si deve all’assenza di coscienza civile, alla viltà di chi tace ed alla modesta caratura, morale e giuridica, di quei giudici.
Siamo rimasti in pochi, a credere nella giustizia. Quello degli arrabbiati è un club esclusivo, mentre gli altri s’affollano nella guerra per bande. Sapete perché la politica si rimpiatta? Perché: a. è affollata d’incapaci, e b. è in attesa della sentenza sulla non processabilità del presidente del Consiglio (che presumo sarà dichiarata incostituzionale). Questa è la scena. Arrabbiatevi, non abbiate paura. Il coraggio ci vuole, ma ad essere complici.