Giustizia

Il codice Breton

Il codice Breton

Un meraviglioso “codice Breton” ha soppiantato le leggi italiane. E’ il maestro del surrealismo post-dadaista a guidare l’agire dei magistrati. Non intendo tornare sulla vicenda degli spioni Telecom, perché si tratta di roba vecchia e che non troverà giustizia. I giochi si sono chiusi con la fine dell’inchiesta e l’uscita di Tronchetti Provera. Il lato divertente (il resto rimane tristemente drammatico) è che la giustizia surreale s’adopera a cancellare anche i fatti. Le intercettazioni, pertanto, furono “solo una suggestione”, collettiva.
Il contenuto del mio computer, le mail che spedivo, financo le fotografie che usavo come sfondo, sono finiti nei dossier di quelli che accumulavano ed inventavano notizie, pagati dalla Telecom. Il materiale è stato asportato utilizzando la connessione internet. Mi hanno ciucciato via tutto, insomma, via telefono. Intercettando le mie comunicazioni. Non me la presi e non me la prendo, in fondo fa piacere avere dei lettori, ma se mi vengono a dire che, invece, non è mai successo, e che se credo di ricordarlo è solo perché sono suggestionato, li invito a consultare uno psichiatra, prima che ci spediscano me. I fatti sono lì, fermo restando che nulla sappiamo (e lo scrivevamo anche durante la furia accusatoria) sulle responsabilità penali, che sono personali e tocca alla magistratura accertarle. E qui entra in scena il “codice Breton”.
Il processo agli imputati non si è fatto, e non si farà. Sono passati anni, ma siamo ancora esattamente al punto in cui eravamo quando ce ne occupammo. E dato che, come sostiene adesso un procuratore milanese, la notizia dello spionaggio “non è sorretta da atti giudiziari”, ne deriva che fu una suggestione. E chi li deve produrre, gli atti giudiziari, io? Anche questa milanese, non è mica una sentenza, mica un atto giudiziario che abbia a che vedere con la verità processuale, bensì l’ennesima rinuncia al processo.
Il miracolo riproduttivo s’è compiuto: la non giustizia genera e giustifica se stessa, la moltiplicazione d’imputati impuniti s’è realizzata, la trasformazione del reato in suggestione ha preso forma. Orate frates. E’ andata esattamente come prevedemmo: ci siamo spiati, intercettati e pedinati da soli. Inguaribili esibizionisti. O poveri scemi che credevano esistesse la giustizia.

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