Il copione sarà rispettato, per quanto brutta sia la messa in scena: certi magistrati continueranno a sostenete l’insostenibile, ovvero una qualche responsabilità mafiosa del presidente del consiglio; e quest’ultimo, rispettando anche l’immagine più elementare del centro destra, riafferma la sacralità del 41 bis, a testimonianza dell’impegno anti mafia.
Non so come il governo abbia potuto “decretare” la coincidente durata della propria vita e del 41 bis. So, però, che il carcere violento e vendicativo (quindi incostituzionale), non porta alcun particolare contributo alla guerra alla mafia, e che per quanto ci si attacchi alle parole di Bagarella (lette in modo alquanto frettoloso) non si riuscirà a convincerci che ci sia un solo buon motivo per somigliare a Riina, suo cognato ed ai loro accoliti.
Certo, ieri la giornata non era propizia: irrompendo in un vertice di mafiosi, destinato a stabilire capo ed equilibri nella provincia d’Agrigento, hanno trovato anche un medico consigliere provinciale eletto nelle liste di Forza Italia. Cose che possono capitare, certo sgradevoli, ma che non si affrontano con reboanti affermazioni, destinate, in ogni caso, a fare i conti con la coerenza costituzionale.
Il copione sarà rispettato, la maledizione continua: la legislazione emergenziale occuperà il posto che sarebbe bene lasciare alla battaglia contro la mafia.