Giustizia

Il massacro della giustizia

Il massacro della giustizia

“Per il tuo bene, anche se sei innocente, ti conviene confessare l’omicidio colposo, così esci fra dieci giorni”.

Questo gli agenti di polizia avrebbero detto a Giovanni Scattone, accusato dell’omicidio di Marta Russo, la notte del suo arresto.

In questi giorni, come negli ultimi anni, si fa un gran parlare (parole, parole) dell’uscita da tangentopoli, del ruolo dei magistrati, del rapporto fra giustizia e politica. I responsabili giustizia dei partiti rilasciano dichiarazioni saccenti. Il ministro della giustizia fa il coniglio che spera di non uscire mai dal cilindro. Il ministro degli interni si fa un vanto di non saperne nulla. Mentre tutto questo accade, sotto gli occhi degli italiani, sfila il massacro della giustizia.

Una giustizia massacrata e massacrante che tiene in galera per anni presunti innocenti; una polizia giudiziaria che si permette di malmenare e di incitare alla dichiarazione mendace; la confessione come unica tattica di liberazione; il processo come stanca continuazione del sacro tribunale dei media; prove acquisite dalla digos che compaiono, scompaiono e/o vengono modificate con tempi assurdi ed inquinanti (nessuno che domandi : ma i signori della digos perché non hanno tirato fuori prima quelle videocassette? che le conservavano a fare? e nascondendole non hanno offeso la giustizia?).

L’arbitrio eretto a sistema premia solo la legge della forza. Specie la forza dei criminali che, adesso, sanno anche che si può rapire un bambinello povero ed utilizzarlo come strumento di trattativa al fine di avere agevolazioni varie.

Il dibattito sulla giustizia continua, così come il suo funerale.

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