Giustizia

Il ministro della Malagiustizia

Il ministro della Malagiustizia

Devo ringraziare il ministro Mastella: nel giorno in cui esce Malagiustizia si sta impegnando al massimo per dimostrare quanto ne sia malata l’Italia e la politica. Cita, a sproposito, la Costituzione lamentando che un gip non dovrebbe scrivere un’ordinanza mettendoci le ragioni di una condanna.

Sono quasi tutte così, signor ministro, sembrano tirate via con il ciclostile e non contengono il bene del dubbio. Il ministro se ne accorge solo ora perché la cosa riguarda colleghi ed amici, ma non profferiva verbo nel mentre venivano così massacrati dei cittadini, o magari avversari politici.
Sostiene Mastella, e con lui un coretto dolente e stonato, che è indegno dei parlamentari siano accostati a reati gravi ed infamanti. Nessuno di loro s’è ricordato di dire che quei reati non sono dimostrati per nessuno, neanche per Consorte, che stava all’altro capo del telefono. Credono di disporre di un privilegio giudiziario, mentre invece i politici dovrebbero rispondere non solo delle ipotesi di reato, ma anche del sicuro danno collettivo che hanno provocato lasciando scivolare la giustizia agli antipodi del diritto. Il guaio non è che il cittadino Tizio o l’onorevole Caio siano sospettati od accusati, ma che li si processa (se si deve processarli) dopo un decennio di diffamazione giudiziaria. Ed invece di porre rimedio a quest’infamia, che fa il ministro della malagiustizia? si esercita con le carriere dei magistrati, per blandire il corporativismo togato ed accattivarsene le correnti politicizzate.
All’appuntamento con le riforme, vere e serie, manca questa legislatura come la precedente, avendo però iniziato (con l’indulto) liberando i sicuri colpevoli e lasciando in galera i presunti innocenti. La malagiustizia, in fondo, è descrizione riassuntiva dei mali italiani: decadenza istituzionale, irresponsabilità individuale, politica subordinata alle corporazioni più aggressive e arroccata nella difesa (cieca oltre che vile) dei propri privilegi personali. Che, poi, questa macchina scassata passi addosso ai diritti del signor Mario o della signora Pina, non frega niente a nessuno, affari loro. Per questo devono essere i cittadini a denunciare lo Stato e portarlo davanti al giudice europeo. Non sarà certo l’associazione di malapolitica e malagiustizia a rimediare al danno fatto.

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