Con la morte di Marco Ciuffreda, un giovane detenuto che aveva ottenuto gli arresti domiciliari, ma che nessuno si era ricordato di scarcerare, si è tornati a parlare delle orrende, inumane, inaccettabili, inammissibili condizioni del carcere romano di Regina Coeli. Se non fosse una tragedia sarebbe una barzelletta.