Giustizia

Maddalena sciopera

Maddalena sciopera

Il Sole 24 Ore pubblica un articolo di Marcello Maddalena, nostra vecchia conoscenza, nostro querelante che ottenne una sentenza di condanna (appellata) nella quale gli si dava ampiamente torto, come scrivemmo e dimostrammo. La firma dell’articolo è asteriscata, ed al richiamo si legge “Procuratore della Repubblica di Torino”.

Maddalena, quindi, autore di libri, articoli ed innumerevoli dichiarazioni, questa volta scrive in quanto Procuratore della Repubblica di Torino, non come un qualsiasi opinionista, ma esprimendo opinioni la cui autorevolezza deriva dal fatto che egli è Procuratore della Repubblica. Bella roba. Starei per scrivere che di una cosa simile dovrebbe occuparsi il CSM, mentre rimane sempre la possibilità che il Maddalena riquereli, in quel caso ce ne occuperemo in Tribunale.

Ma veniamo al contenuto di una così preziosa opinione. Secondo il Procuratore della Repubblica di Torino, non si sa se nell’esercizio delle sue funzioni o nel corso della pausa pranzo, i magistrati non possono scioperare per vili motivi di denaro e di carriera: “Una funzione o, se si preferisce, un ?potere’ non può scioperare”. Ecco, se si tratta di preferire noi preferiamo il rispetto della Costituzione, quindi escludiamo che si possa parlare di “potere”. Ed a proposito di rispetto della Costituzione, sarà bene ricordare come continua l’argomentare del togato commentatore: “A meno che non si paventi che le riforme legislative o i provvedimenti amministrativi o gli atti politici in corso di svolgimento pongano seriamente in pericolo la stessa essenza, la stessa ragion d’essere” (la frase è completa, quel che ci manca mancava anche nell’originale).

Dunque, secondo il Procuratore della Repubblica, i magistrati non possono scioperare, se non contro il Parlamento o contro il Governo. Vorrei esprimermi con la consueta pacatezza: mi pare una teoria tendenzialmente scardinante l’ordinamento repubblicano e costituzionale, per giunta firmata con l’inchiostro della Procura della Repubblica. La pretesa di un ordinamento, chiamato ad applicare le leggi, di far pesare i propri veti su un potere, democraticamente eletto e chiamato a fare le leggi, è di quelle che danno i brividi o inducono ad una risata. Scelga il Signor Procuratore l’opzione non irriguardosa.

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