Giustizia

Ministri malfattori

Ministri malfattori

Immaginate un ministro della mai sufficientemente detestata e fortunatamente seppellita prima Repubblica, immaginatelo al potere prima che il vento del rinnovamento, della rivoluzione borghese e del riscatto democratico lo spazzassero via.

Immaginatelo in vacanza: non andrà certo ai bagni Nettuno di Rimini; né alla pensione Belvedere di Pescasseroli; meno che meno nella casetta paterna nell’agro pontino; no, il ministro (?sto fetentone) frequenta spiagge alla moda, gli piacciono le barche filanti, scende su piste di fresco innevate, adora la campagna fasulla fatta di prodotti naturali preparati dalle industrie.

Immaginate questo campione del cattivo gusto, dei soldi mal spesi, dell’arroganza e della prosopopea. Cosa diavolo può fare, uno così, se non cimentarsi in qualche bell’abusivismo edilizio? Perché chiedere permessi, perché perdere tempo, perché umiliarsi in queste pratiche da cittadino plebeo: io sono ?o ministro, voglio la piscina e me la faccio costruire come e quando mi pare.

Fortunatamente c’è ancora un giudice a Berlino, fortunatamente c’è la stampa democratica che vigila e che denuncia, che costituisce la colonna vertebrale di un paese che non si piega, che ha coraggio, che non guarda in faccia nessuno, anzi, no, che certuni li guarda e li condanna. Pertanto la giustizia arriva, tardi, ma arriva. L’abusivista, il piscinofilo, è stato condannato ad un mese di reclusione.

Chi, chiedete voi, chi è ?sto disgraziato, in quale governo del passato fu chiamato a far danno? Calma, sedetevi: il signore è attualmente al governo, e si chiama Franco Bassanini. Uno dei campioni della sinistra colta (da malore). In quanto alla libera stampa che ne ha denunciato le malefatte abusivistiche, rivelandone gli scempi paesaggistici, anche in questo caso mettetevi tranquilli: non c’è. La notizia della condanna di Bassanini era su tutte le agenzie di stampa, ma su quasi nessun giornale. Che s’ha da fa pe’ ?na sguazzatina in piscina.

Bassanini, comunque, non è l’unico ministro in carica a mostrare una lodevolissima sensibilità ambientalista, c’è anche il ministro delle finanze (no, non è democristiano, non insistete, vi dico che non è democristiano sol perché vuole aumentare gli assegni familiari e pagare le scuole confessionali, anzi, era comunista; no, giuro, non è uno scherzo …). Il collega Vincenzo Visco, più ardito ed avventuroso, non si fermò all’abuso maremmano, ma puntò dritto all’abuso pantesco. In quel di Pantelleria ove i gonzi si contentano dei damusi egli lui lo ampliò e ristrutturò secondo modalità oggi al vaglio della magistratura.

Da casa, poi, giungeva alle amate sponde scogliose mediante viottolo che aveva fatto riservare a se medesimo, costringendo i plebei a camminate più lunghe e salutari, sotto il sole che brucia, sopra la terra vulcanica, fra i puntuti scogli. Questa si che è vita, a due bracciate da Hammamet.

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