Giustizia

Musulmani e/o terroristi

Musulmani e/o terroristi

Le indagini contro il terrorismo danno i loro frutti e, anche in Italia, si susseguono le notizie relative agli arresti di presunti membri di quelle organizzazioni. Soprattutto attorno al mondo dei musulmani e delle moschee pare abbiano trovato riparo mimetico elementi che dedicavano la loro giornata ad altro che non a santificare il nome delle divinità.

Di questi successi non possiamo che compiacerci, anche perché dimostrano che senza ricorrere a leggi speciali od a speciali poteri da porre in capo agli inquirenti, sia grazie alla loro professionalità che grazie alla collaborazione internazionale, i risultati sono giunti. Dopo gli arresti, adesso, vogliamo le condanne. O, per meglio dire, vogliamo i processi.

Le vogliamo subito, in fretta in fretta perché i reati di cui queste persone sono accusate sono così gravi che vogliamo del tutto escludere la possibilità che non vi siano elementi sufficienti per trascinarli immediatamente in giudizio. Sì, capiamo che, magari, per dimostrare l’esistenza e comprendere i meccanismi di funzionamento e le diramazioni di una rete terroristica internazionale occorrerà del tempo, ma i detenuti vorremmo lo trascorressero non da presunti innocenti in attesa di giudizio (e prima ancora in attesa che si concludano le indagini), bensì da condannati, sia pure per reati “minori”.

Arricciamo il naso quando sentiamo parlare d’indagini lunghe e complesse, da svolgersi anche all’estero, e, pertanto, avendo accusato il detenuto di terrorismo, si vuol tenerlo in ceppi per troppo tempo senza processo. Arricciamo il naso perché questa formula ci ricorda tanto il: non abbiamo un solo elemento serio per accusarlo, ma questo dovrebbe essere il colpevole. Ed è un pessimo ricordo.

E’ naturale, lo ricordavamo prima, che le indagini si concentrino in luoghi ad alta densità musulmana (non è colpa loro se Bin Laden li ha chiamati alla guerra santa, ma ha chiamato loro, non i buddisti) ed è quindi evidente che se qualche errore viene commesso viene commesso su immigrati di origine araba. Gli errori sono umani e si correggono, almeno dalle parti dove non dominano i pazzi fondamentalisti, ma devono essere corretti in fretta, altrimenti si passa ad alimentare sentimenti negativi e riprovevoli, quali il razzismo. Se di questo non fossimo capaci magari avremmo evitato la guerra fra civiltà, ma non il suicidio della civiltà.

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