Giustizia

Pecoreccio in procura

Pecoreccio in procura

Sono indifendibili, mi dicono alcuni riferendosi al non principe ingabbiato ed agli esponenti di Alleanza Nazionali beccati con le mani non dico dove. Perché ci perdi tempo? Rispondo: a difenderli penseranno i loro legali, a me la cosa interessa perché tanto più sono indifendibili e tanto meglio tornano utili per dire che questa roba non è giustizia.

Questo modo di procedere è incivile, illegittimo e pericolosissimo. Possibile, mi chiedono gli stessi, che sia sempre colpa dei magistrati? Certi magistrati hanno la grave responsabilità di non essere diversi e distanti dal livello medio d’inciviltà giuridica che campeggia sui giornali. Sono anni che ci avveleniamo in questo modo, e ancora c’è gente che non riesce a capire.

Come sempre il copione dello spettacolo sono le carte dell’accusa: Tizio ha intascato, Caio ha approfittato, ieri è stato arrestato Sempronio, il mandante. Versione analfabeta del diritto, perché quelle sono solo supposizioni, assai spesso smentite dai fatti e dai tribunali. Così procedendo si ottengono due risultati: gli innocenti pagano un prezzo non dovuto, si rovinano la vita, mentre per i colpevoli è una pacchia, giacché nel generale troiaio sguazzano come nel loro elemento. Non è vero che così il marcio viene a galla, non è vero che le accuse pubblicate dai giornali servono a far conoscere le cose nascoste, è vero l’esatto contrario. Sempre più spesso gli atti pubblicati non si riferiscono a dei reati, non sono penalmente rilevanti, ma stimolano un giudizio morale negativo sugli indagati, e questa è la condotta degli stati etici, delle dittature, riprovevole in modo assoluto. E attenti alle evoluzioni: si pubblicano anche intercettazioni che non c’entrano proprio nulla, magari per spingere altri pm ad aprire nuovi fascicoli.

A taluni può far piacere spiare dal buco della serratura, origliare, e far finta di stupirsi se una ballerina si offre a chi la fa ballare (incredibile, vero?). Poi si scopre che detta fanciulla non ha mai sporto alcuna denuncia e, anzi, è stata spinta se non costretta a raccontare della propria alcova. Non solidarizzo affatto con il potentucolo arrapato di turno, ma dico alla gente tanto civile, a quelli che ritengono gli altri indifendibili, che devono svegliarsi, e rendersi conto che vale la pena sporcarsi le mani per difendere lo stato di diritto.

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