Questa storia del Cocer dei carabinieri e del suo presidente, Antonio Pappalardo, puzza lontano un miglio, ma ci vuole molta fantasia per dire che puzza di golpe. Il documento elaborato da Pappalardo ha tratti di sicura eversività, ma che sono superati da quelli di assoluta stupidità.
Stupido, però, Antonio Pappalardo non lo è. E, se ve ne fosse bisogno, lo dimostra quanto ha detto al Corriere della Sera : “andremo davanti a un tribunale della Repubblica perché non voglio essere linciato da un tribunale di politici. I magistrati dovranno dire se questo documento è eversivo”. L’appello alla giustizia ed ai magistrati, oltre che legittimo, è malizioso. E’ un po’ come se Pappalardo chiedesse: se sono un eversore io, allora, loro che cosa sono?
Non era stato Edmondo Bruti Liberati a dichiarare: “La Magistratura non deve limitarsi a garantire spazi di libertà ma deve appoggiare chi gestisce il dissenso per innescare un processo di ribaltamento dei rapporti di forza”? E non era stata Elena Paciotti, quando ancora non era un parlamentare europeo eletto nelle file della sinistra, a sostenere che “si tratta ora non di ridurre e di mitigare, ma di esaltare e potenziare la capacità di critica dell’assetto istituzionale, dei meccanismi di potere”?
E non era stato Gerardo D’Ambrosio, parlando a proposito dell’opera del ministro Conso (già presidente della Corte Costituzionale), a dire: “La classe politica responsabile di un sistema di tangenti ha deciso di assolvere se stessa”? E non c’era quello (Pier Camillo D’Avigo) che voleva girare l’Italia come un calzino? o quell’altro (Francesco Saverio Borrelli) che attendeva la chiamata del presidente della Repubblica per prestare un “servizio di complemento”?
Esisteva o no un programma politico scritto, basato sull’opera della magistratura milanese e culminante in un esagerato “mani pulite nel mondo”? E l’autore, di grazia, non è per caso passato dal ruolo di pubblico ministero a quello di ministro e parlamentare?
Logico che Antonio Pappalardo dica: io da questi voglio farmi giudicare, mica dai politici. E ci mancherebbe.