Giustizia

SanRemo in galera

SanRemo in galera

Non c’è bisogno d’essere cultori del diritto per comprendere quel che è fin troppo ovvio. N’è c’è bisogno d’avere particolare sensibilità per i diritti per afferrare quanto siano stati stracciati. Insomma, come si fa a non capire? Qualche settimana fa due coniugi, responsabili di un’Accademia per cantanti, in qualche modo collegata con le manifestazioni di San Remo, sono stati arrestati, con gran clamore, e si è montato un caso di presunte corruzioni e grande scandalo.

. Adesso il Tribunale del riesame dice: i fatti non sono previsti come reati, comunque mancano i gravi indizi di colpevolezza necessari per procedere ad una custodia cautelare, che siano liberati. Vedete, dicono gli imbecilli, la giustizia funziona. Vedete, dico io, come uno qualsiasi può finire nel tritacarne?
Tutti gli italiani hanno visto le scene dell’arresto. Tutti gli italiani hanno visto un signore circondato dai militi e portato via. Tutti gli italiani hanno visto una signora scomparire di spalle dietro una porta. Ora voglio sapere: chi ha avvertito i giornalisti che si stava procedendo a degli arresti? Come facevano ad essere già pronti, con le telecamere accese? Lo voglio sapere, e spero che sia buttato fuori a calci in culo. Quanto meno si abbia l’ipocrisia, alla milanese, di aprire un’inchiesta contro ignoti. Laddove gli ignoti sono notissimi.
Le colpe, gravissime, dei magistrati non coprono e non eliminano quelle dei giornalisti. Servi lecchini del potere giudiziario, sempre pronti a mangiar carne umana per alimentare quel che chiamano cronaca, solerti reggitori di moccoli giudiziari. La speranza che abbiano coscienza umana e deontologia professionale è di quelle che si ripongono nel nulla. Ancora una volta, con le telecamere, sono stati portati davanti al plotone d’esecuzione mediatica dei cittadini il cui diritto all’innocenza è stato irriso e calpestato.
Infine, quand’è che si prenderà atto che le garanzie procedurali (come il Tribunale del riesame), così come sono concepite, non garantiscono un bel niente? Come potrà mai risarcirsi quel danno? E non è forse inaccettabile che nessuno paghi, o anche solo si veda tirar le orecchie?
I cittadini che guardano cotale scena non si sentano estranei, giacché, all’opposto, essi tutti si trovano in una singolare posizione: oggi partecipano alla silente omertà di chi non si ribella al massacro altrui; domani potrebbero essere fra i massacrati. Così, per un capriccio del destino.
Si può porre rimedio? Ma certo che si può, anzi, direi che non è neanche così difficile: quando si cade così in basso non è complicato far qualche cosa di giusto. Ma il dramma è che la maggioranza di governo non si mostra capace neanche di questo, mentre l’opposizione non è in grado di sentire il problema. Una destra senza senso dello Stato, una sinistra senza senso del diritto.

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