Giustizia

Sovrano accoppato

Sovrano accoppato

Michele Vietti, vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (colà nominato dal Parlamento, tenetelo a mente), ha due possibilità: ammettere di essersi espresso male, di non aver voluto dire quel che ha detto; oppure ammettere di coltivare un disegno sovversivo, a sfondo corporativo. Difatti, pronunciando un discorso in occasione dell’Assemblea generale della Rete europea dei consigli di giustizia (organismo nato dieci anni fa, di cui non so se si sentiva il bisogno, di certo non si era avvertita l’esistenza), è riuscito a dire: “… non potrebbe essere tollerata, all’interno dell’Unione, la sottoposizione della magistratura al potere legislativo o esecutivo …”.

Posto che, nell’Unione, vi sono civilissimi paesi, come la Francia, in cui i magistrati dell’accusa dipendono dal governo, quindi dal potere esecutivo, che, pertanto, l’intera affermazione di Vietti è viziata da considerevole confusione di idee e di terminologia, risulta evidente che non esiste alcun luogo civile al mondo in cui la giustizia intera non sia subordinata al potere legislativo. Perché le democrazie si basano tutte sulla sovranità popolare e le giurisdizioni, di qualsiasi natura, sono chiamate ad applicare e far valere le leggi, votate dai parlamenti. Fuori da questo c’è la barbarie e il dispotismo.

Tali parole sono state pronunciate davanti al presidente della Repubblica, che della Costituzione è garante, come della separazione dei poteri, e del Csm è presidente. Sicché attendo trepidante che il Quirinale voglia correggere un simile mostruoso sfondone.

Pubblicato da Libero

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