Giustizia

Tanti e tanto pagati

Tanti e tanto pagati

Interessante il lavoro pubblicato da Il Sole 24 Ore di domenica: i magistrati italiani sono fra i meglio pagati d’Europa, secondi solo agli inglesi. Aggiungiamo noi che sono anche fra i più numerosi d’Europa.

Quindi, sono tanti e tanto pagati. Però la giustizia italiana è la peggiore d’Europa, ed è la più condannata alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo (il che significa che gli ottimamente pagati magistrati ci costano anche in termini di danni e risarcimenti e lo Stato non si rifà su di loro).

Ogni 365 giorni, quando impellicciati e con i mantelli si recano alla cerimonia ufficiale per aprire l’anno giudiziario, i magistrati italiani levano alte geremiadi sulle lentezze, inefficienze e mostruosità della giustizia italiana. Se la prendono con tutti, si autoincitano a resistere, resistere, resistere. Ma mai che dicano: siamo i più numerosi e meglio pagati. Reclamano coperture d’organici, vale a dire più personale, ma mai che dicano quel che noi scriviamo da anni: si lavora poco.

Fate una capatina in Tribunale, ne vedrete delle belle. Si cominciano le udienze, con comodo, quando gli altri comuni mortali lavorano già da un paio d’ore. Il pranzo non si salta, e si riprende solo dopo aver smaltito i torpori digestivi. Le ferie sono di un paio di mesi. Due mesi, manco i bambini dell’asilo.

Per carità, lo so, sto commettendo peccato mortale. Mai e poi mai offendere una corporazione, mai metterne in dubbio prebende e privilegi. Ma io nel peccato ci vivo e ci sguazzo, e la corporazione togata non m’induce ad alcun particolare timore reverenziale.

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