Mi rendo conto che, nel momento in cui arriva la sentenza che condanna Andreotti per l’omicidio Pecorelli, tutto il resto può apparire irrisorio, ma penso che sia nelle piccole cose che si annidano i grandi mali.
La presunzione d’innocenza, valida fino a sentenza definitiva, è stata evocata per difendersi dal bisogno di dire quel che si pensa della sentenza perugina, ma ancora sabato scorso tutti i quotidiani pubblicavano una notizia di senso opposto.
Una giovane e bella tenente dei Carabinieri è stata fotografata in varie pose, sempre accanto al ritratto di un uomo, presunto stupratore, che ella è riuscita ad arrestare fingendo di essere un’attricetta in cerca di fortuna. Brava tenente, ma non credo si offenderà se avverto che non tocca ai Carabinieri stabilire chi è colpevole e chi innocente, e che il cittadino arrestato, anche in questo caso, è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva. Aggiungo che c’è da sperare che il processo glielo facciano in un paio di settimane, visto che l’accusa dispone del tenente come testimone piuttosto forte.
I giornalisti, sabato scrivevano di questi fatti e domenica si attaccavano alla presunzione d’innocenza. Stupratori della logica e del diritto.