La notizia scorre nella cronaca, come se fosse una cosa normale, anziché allucinante : la Corte d’Assise di Roma avrebbe dovuto ascoltare, ieri ed oggi, i due principali imputati per l’uccisione di Marta Russo, Salvatore Ferraro e Giovanni Scattone; datosi, però, che sembrava difficile potere completare gli interrogatori in questi due giorni, la Corte ha deciso di rinviarli alla ripresa autunnale; nel frattempo i due imputati se ne rimangono in carcere.
In un paese che sembra essere percorso dalla follia la sacralità delle vacanze ha un’importanza superiore alla sorte di due cittadini, detenuti da più di un anno, che la Costituzione (ma che d’è?) ci suggerirebbe di considerare non colpevoli. Allucinante la notizia. Allucinante il tono di normalità con cui viene porta al pubblico.
Vanno in vacanza i giudici, stressati da tanto lavoro. Che si svuotino anche gli ospedali; mentre i pompieri non hanno gli aerei per spegnere gli incendi. Che si riposino i ferrovieri, così ci saranno meno deragliamenti. Ed il tutto avviene mentre già sappiamo quel che leggeremo fra un paio di settimane : scandalo, scriveranno i giornalisti sempre più ciechi, sempre più ubriacati dall’assenza di coscienza civile, scandalo, nelle grandi città non si trova un salumiere aperto.
Ma perché dovrebbe lavorare il salumiere, se la giustizia va in vacanza? Tutti al mare, quindi, a veder quelle chiappe chiare che hanno più dignità di certe facce scure.