Idee e memoria

Censura e pedofilia

La diffusione delle immagini pedofile via internet ripropone il tema della censura. Pensare la censura come un fatto in sé sempre negativo e da rifiutare, visto il tema di cui ci occupiamo, non ha senso. Semmai vale la pena chiedersi se la censura può essere efficace, e quali alternative esistono.

Internet è, per sua natura, aterittoriale. La ragnatela che avvolge il mondo non è localizzabile, non esiste una porta d’ingresso, ma milioni e milioni di porte girevoli. Per ciò stesso la censura perde ogni forma d’efficacia, o, all’opposto, per essere efficace deve essere pervasiva ed onnipresente. Non è questo quello che vogliamo.

Occorre, quindi, distinguere fra i siti pedofili e quelli che in modo generico potremmo indicare come pornografici (ivi compresi i siti mediante i quali ci si può procurare compagnie mercenarie di quale che sia gusto sessuale). Nel primo caso la repressione deve potere essere altrettanto aterittoriale, cercando di raggiungere e punire chiunque produca e commerci immagini che utilizzano corpi di minori. Non è poi così difficile, visto che in non pochi casi si è riusciti a farlo. Che, poi, alla scoperta segua la pena è problema diverso, attinente al coordinamento internazionale della repressione del crimine.

Nel caso dei pedofili, poi, la legge consente di punire chiunque importi o detenga materiale pornografico in tal senso indirizzato. Quanti, quindi, cadono nei siti esca vanno incontro al loro meritato destino.

Detto ciò, però, è bene ricordare che anche nei confronti dei siti non pedofili, ma genericamente pornografici, è giusto approntare una barriera difensiva sia per i bambini che per quanti comunque non desiderino accedervi. Per far questo non solo non occorre la censura, ma, all’opposto, si deve ragionevolmente prendere atto che esistono, e che hanno il diritto di esistere.

Si tratta del classico caso in cui il moralismo (atteggiamento untuoso ed ipocrita, ben distante dalla morale) non solo non risolve, ma aggrava il problema. E’ l’idea di proibire quella che non consente di controllare un fenomeno che, coinvolgendo adulti consenzienti, non arreca alcun danno a nessuno. Al contrario, ammettendo l’evidenza, e riconoscendo legittimità al settore si può procedere ad un accordo che coinvolga tutti questi siti. Un accordo che preveda la riconoscibilità dell’indirizzo (di qualsiasi indirizzo appartenente a questo mondo) prima ancora che siano visualizzate le immagini, in modo da consentire a chi dispone dell’accesso ad Internet di interdirne il collegamento. Ciò consentirebbe al genitore, per esempio, d’essere tranquillo nel vedere i figli naviganti.

I siti porno, del resto, ne avrebbero un vantaggio: il dirigersi con maggior precisione, e senza urtare sensibilità e sentimenti, verso il proprio pubblico.

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