Idee e memoria

Di che vergognarsi

Ringrazio Luciano Violante, ci offre la possibilità di suggerirgli di cosa, lui e quelli come lui, devono vergognarsi. Non si cruccino, non serve che siano loro a riconoscere i crimini del comunismo e dei comunisti. Quelli internazionali, che essi applaudirono, con la persecuzione degli intellettuali, che tanto piaceva a Napolitano, e quelli nostrani, che Togliatti negò ed i suoi successori occultarono.

Ha ragione Pansa, a ricordare che, ancora oggi, è temerario raccontare la storia della guerra civile italiana. Fu, del resto, descritta in presa diretta, ad esempio da “Rivoluzione Liberale”, diretto da Mario Panunzio. I comunisti negarono, accusarono, insultarono. Dissero: sono corrotti e venduti. Autobiografico, come sempre.
Non importa, la storia è lì, i fatti e la loro viltà incancellabili. Ma i Violante, come i Veltroni ed i D’Alema, intere generazioni, non devono vergognarsi (solo) per quel che hanno fatto i loro compagni di fede, ma per quello che hanno fatto essi stessi. Napolitano era presidente della Camera quando Moroni si sparò una fucilata in testa. Non si mosse un fiato, non si lesse il gesto disperato di chi non voleva vergognarsi, ma dire la verità: certo, abbiamo raccolto soldi, abbiamo finanziato illegalmente il partito, e, certo, fra di noi ci sono lestofanti e ladri, ma con questi non possiamo e non dobbiamo essere confusi, perché noi eravamo tenuti a non soccombere a vantaggio del più grande e ricco partito comunista d’occidente, che prendeva più tangenti di noi ed a quelle sommava i soldi sporchi di sangue, elargiti dalle dittature. Di questo, devono vergognarsi. Anche Violante, personalmente, che grazie a quei soldi sporchi ha vissuto una vita da parlamentare saccente e giustizialista. Come gli altri suoi compagni, del resto.
La forza, la ricchezza, la viltà e l’immoralità dei comunisti italiani ha bloccato la nascita di una sinistra occidentale e di governo, per l’intera storia repubblicana, ed ancora oggi. Essendo rimasti eguali a se stessi, sono ora disposti a dirsi atlantisti, liberali, magari anche garantisti, purché si garantisca loro la permanenza nel privilegio e la copertura della bugia. Di questo dovrebbero vergognarsi, di sé medesimi. Ma sono omuncoli, la natura non li ha dotati dello spessore per poterlo prima capire e poi fare.

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