In “Divorzio all’italiana” il delitto è l’unica via per sciogliere il matrimonio, in assenza di legge sul divorzio. Ora è la più breve. Degli affari privati di Sarkozy e Cécilia Ciganer m’interessa zero. Prendo atto che le campagne elettorali si fanno anche mostrando la famiglia, e quella del presidente francese dimostra quanto sia cambiata, ma resto convinto che per esaminare il lavoro della Thatcher sia ozioso occuparsi di Denis.
M’interessa, invece, che la procedura di divorzio, in Francia, dura 45 giorni. Il precedente matrimonio della signora è stato cancellato in quattro mesi. Da noi servono un paio d’anni per il primo grado, cui si giunge dopo tre di separazione, accertata dal giudice. Se qualcuno ricorre in secondo o in cassazione, c’è il rischio d’invecchiare insieme, coronando l’originario progetto.
Non c’è politico che non dica di volere favorire la famiglia ed il matrimonio, ma ci si sposa di meno, anche perché la legge disincentiva. Prendete il caso di coniugi divorziati, di cui uno versa l’assegno di mantenimento all’altro, ebbene: se il beneficiato si risposa perde l’assegno, ma se va a convivere e mette al mondo quattro marmocchi con il nuovo partner, conserva il suo diritto ad essere mantenuto. Visto che gli stessi politici sono quasi tutti divorziati, potrebbero rendersi utili testimoniando che tenere separate le due procedure di separazione e divorzio è costoso ed inutile. Potrebbe farlo anche qualche luminare del diritto, tanto per non fa credere che la lentezza della giustizia e la duplicazione degli adempimenti tenga silenti e conniventi magistratura ed avvocatura, ovvero gli addetti ai lavori e percettori di reddito. E mentre è comprensibile che dove vi siano figli si proceda con ogni attenzione, è incomprensibile perché in loro assenza la faccenda non possa risolversi in pochi giorni.
Si soffre solo per amore, diceva Gaber. Non c’è bisogno di un pazzo che fa una strage per capire che con i sentimenti non si gioca. Secondo un magistrato (Tinti) ad ammazzare il coniuge si rischia poco e si fa prima. E’ un paradosso, ma anche riguardo al matrimonio quel che sembra difenderlo in realtà lo scoraggia, ed anche qui la malagiustizia rende peggiore la vita di tutti. (Con l’avvertenza che sono felice marito di un avvocato matrimonialista).