Idee e memoria

Droga all’Onu

La riunione dell’organismo Onu destinato al contrasto della droga (l’Unodc), si conclude in queste ore a Vienna, non promette molto di significativo. Prevenzione, salute, riconversione, lotta alla criminalità ed altri discorsi triti e ritriti. Giusti, credo, ma sempre uguali, perché i Paesi democratici e liberi non sono produttori ed esportatori, ma patria dei consumatori, mentre quelli che alimentano il mercato se ne fregano dei proclami e per fermarli, o, meglio, per fermare le milizie che al loro interno governano quel sudicio mercato, si dovrebbe dichiarargli guerra. Il che non è affatto da escludere, ed è quello che stiamo facendo in Afghanistan.

In compenso, l’annuale rito torna utile per offrire la ribalta ad una proposta sempre uguale, sempre impossibile, sempre fuori dal mondo, ma sempre di gran moda: liberalizziamo la droga, così togliamo il mercato ai criminali. S’è scomodato anche l’Economist, abituale sede di queste sortite, più cinquecento professori d’economia, che non hanno nella ragionevolezza il loro forte. Prendiamo i tre punti che loro credono forti: 1. Ciascuno decide per sé e se un individuo intende drogarsi deve essere libero di farlo. Sbagliato, perché chi si droga non è libero ed il pensiero liberale non include la libertà di perdere la libertà, inoltre tale (non)ragionamento varrebbe solo per i maggiorenni, facendo rinascere il mercato nero fuori dalle scuole. 2. Liberalizzando diminuirebbero i morti per sostanze adulterate. Sbagliato, perché liberalizzando ci sarebbero in giro quantità massicce di anfetamine, crack ed altro, che ti mandano all’inferno per direttissima. 3. Il proibizionismo ci costa molto. E’ vero, ma avete idea di quali sono i costi sanitari di una vasta popolazione di tossici? O, rispettando le loro libere scelte, togliamo loro anche l’ospedale?
Seguono varie balordaggini, compreso l’errato parallelo con il proibizionismo dell’alcool, la cui fine rovinò la mafia. Solo che la mafia non fu affatto rovinata, gli alcolizzati crebbero e, comunque, la differenza totale è data dai tempi d’insorgenza di tolleranza ed assuefazione. Posso bere al bar senza divenire alcolizzato, ma non posso farmi le pere senza essere drogato. A meno che non vogliate proibirmi di fumare e consentirmi di sniffare. In quel caso, cambiate spacciatore.

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