Idee e memoria

Einaudi e Ginsborg

Einaudi era una casa editrice prestigiosa, con un taglio culturale che poteva essere apprezzato o meno, ma di valore. Da quando ne è proprietario Silvio Berlusconi, con il suo gruppo, pubblica schifezze incredibili pur di dimostrarsi indipendente dal padrone. In realtà sono indipendenti dall’orrore per sé stessi.

E’ in libreria un prodottino stracolmo d’errori, pretenziosamente intitolato “Salviamo l’Italia” e compitato da Paul Ginsborg. Ne ha scritto Marcello Veneziani, su il Giornale, devo confessare d’essere assai meno paziente di lui: dopo la lettura di alcuni sfondoni mi sono infranto a pagina 34, dove l’incolto spocchioso arriva a dire che il nostro inno nazionale è una “mediocre melodia di un uomo molto amabile, Goffredo Mameli”. Posto che le musiche (la melodia) sono di Michele Novari, Mameli è un giovane eroe morto nella difesa della Repubblica Romana, una delle pagine gloriose della nostra storia.

Quando Einaudi era una casa editrice, e non una tipografia, una minchioneria simile sarebbe stata individuata e avrebbe chiuso per sempre le porte ad un tale zotico.

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