Idee e memoria

Fare figli

E’ nato il trecentomilionesimo statunitense, frutto di una natalità superiore a quella europea, di un’immigrazione costante e di allungamento della vita media. Da noi, in Italia, vale la prima e la terza cosa, mentre la natalità è bassa, e quella che c’è risente della maggiore propensione alla riproduzione degli immigrati.

Il tema demografico è complesso, spesso sbattuto fra gli estremi del “dare figli alla Patria” ed il desiderio di stoppare il sovraffollamento, due opposte fissazioni che hanno caratterizzato due epoche diverse. Il guaio è che la natalità tende a scendere con l’aumento della ricchezza e del buon vivere e rimane impetuosa in condizioni di disagio, se non di miseria (quindi di maggiore e precoce mortalità). Sembra quasi che da una parte il benessere si voglia goderlo e, dall’altra, conquistarlo con i figli.

Tema complesso anche perché è necessario mantenere un equilibrio fra popoli, culture e religioni. Cosa che, dalle nostre parti, è tendenzialmente precaria, portando con sé fenomeni detestabili di chiusura e velleitari desideri di conservazione.

Guardando dentro casa nostra, comunque, notiamo una singolare, e per certi aspetti paradossale, inversione dei valori. Il lavoro era una necessità, in molti casi è divenuto un’identità. Realizzarsi era il fare ciò per cui si aveva una vocazione, è spesso convertito nel fare carriera. Il successo era dato dalla soddisfazione, si tende a credere che sia reale solo in quanto riconosciuto dagli altri. Abbiamo adottato una scala di valori dove i figli non trovano spazio, anzi, sono quasi un impedimento all’altalenare fra le due cose che contano: il divertirsi e l’autoaffermarsi. Il che non è solo irragionevole, ma anche masochistico, e vale per le femmine come per i maschi. Ed aggiungo una considerazione provocatoria: credo sia questo sistema valoriale capovolto ad influire sulla denatalità, assai più dell’assenza di asili nido.

Taluno osserva che ciò deriva dall’avere sottoposto i nostri “valori tradizionali” ad una violenta cura americana. Peccato che i numeri dimostrino l’esatto contrario. Fare pochi figli è un modo per sedersi su se stessi, paghi della realtà acquisita, quindi già predisposti a perderla.

Non intendo lanciare una campagna: fate più figli. Ma sarebbe già importante ragionare sul perché ne facciamo sempre meno.

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