Idee e memoria

Foibe, una storia italiana

Ecco cosa succede a voler regolare in fretta i conti con la storia, passando da occultatori a disvelatori senza pagar dazio. Il Presidente Napolitano parlava in italiano, agli italiani, regolando conti politici italiani. Le Foibe, in fondo, sono un problema italiano. Lo sono perché lo sterminio dei nostri connazionali, ad opera degli jugoslavi titini, sarebbe “solo” un’orrida pagina dell’orrida seconda guerra mondiale, che noi combattemmo dalla parte del torto.

Invece assume un significato politico doloroso non per il suo essere stata scritta, ma per il non essere stata letta, per l’essere stata volutamente occultata. Quei morti italiani dovevano essere dimenticati, lasciati nelle cavità carsiche, non pianti quasi fossero gli unici fascisti che avevano abitato l’Italia. Invece era popolazione civile, trovatisi sulla faglia di un conflitto ideologico e nazionalistico.

Il Presidente Napolitano ha avvertito il peso di questa impudica rimozione, e, con appena sessanta anni di ritardo, dopo avere lungamente partecipato alla congiura del silenzio, ha deciso, meritoriamente, di accendere una lampadina. Gli ho già contestato il mancato coraggio, il non volere ammettere che è esistita, in Italia, una seria e coraggiosa sinistra anticomunista cui andrebbe reso il merito di non essersi piegata alle bugie ed ai soldi comunisti. Ma le parole di Stipe Mesic, presidente croato in campagna elettorale, lesto a cogliere l’opportunità di far la parte del difensore dell’onore nazionale, indicano un secondo effetto collaterale.

Accendendo, così tardivamente, quella lampadina Napolitano ha accecato gli occhi di chi si trovava nell’oscurità ed ha dato la distorta impressione che gli italiani fossero stati vittime di un genocidio immotivato, ed era finalmente giunto il momento di dirlo. Già, ma rimuovendo le Foibe si è trascurato di raccontare anche quel che veniva prima, che fu opera coloniale italiana, non solo fascista, e non certo ispirata a criteri di umanità e solidale comprensione. La reazione jugoslava aveva un antefatto, anzi, ne aveva molti, il che non la giustifica, ma la spiega.

La storia è sempre un susseguirsi di eventi che si possono comprendere solo alla luce del passato. Provate ad oscurare un passaggio e tutto il resto ne uscirà distorto. Napolitano ha riconosciuto che avere oscurato le Foibe è stato un errore, non ha voluto spiegare il perché, ha omesso di ricordare il contorno, ha parlato solo agli italiani e si è ritrovato ascoltato da un croato alla ricerca di propaganda. Più che un caso diplomatico ne farei un caso scolastico di come la storia possa partorire mostri, quando non la si digerisce.

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