Idee e memoria

La droga di Galli Fonseca

In un’Italia che inneggia alla cura messa a punto dal prof. Di Bella, e che lo fa perché la cura più tradizionale, la chemioterapia, si sa essere devastante per il malato di cancro, capita, senza che si colga la triste ironia della cosa, di sentir dire che si devono curare i tossicodipendenti con la droga. Con una sostanza che uccide, cioè.

Non si tratta di tesi nuove, solo, si tratta di tesi riattizzate dalle parole di Galli Fonseca, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario. Il procuratore generale presso la corte di cassazione non ha detto che sarebbe bene liberalizzare la droga, anzi, ha escluso una simile ipotesi. Ha detto che, però, non sarebbe male sperimentarne la distribuzione, sotto controllo medico, ai tossicodipendenti. Non sa, il procuratore generale, che la liberalizzazione è una tesi sensata (benché, a mio, ma anche a suo, avviso deprecabile); mentre la distribuzione controllata è una tesi insensata, che non potrà risolvere neanche mezzo dei problemi da lui stesso evocati.

Quale droga? Distribuiremo anche la droga che rincoglionisce, irreversibilmente, in qualche settimana? Quanta droga? Ne distribuiremo in dosi da sballo, sostituendoci in tutto agli spacciatori? O ne distribuiremo in dosi da mantenimento, credendo che i tossicodipendenti pensino di se stessi di essere malati terminali da accompagnare, con la morfina, alla morte? A quali drogati? A tutti, anche ai più freschi, anche ai più giovani? Organizzeremo questo macello di massa, o la distribuiremo solo ai presunti incurabili? Ed ai non drogati che vogliano drogarsi, gliela diamo, o li lasciamo agli spacciatori? E se non ne distribuiremo di ogni tipo, a tutti quanti ed in ogni quantità, come pensa, il buon Galli Fonseca, di diminuire il fatturato delle organizzazioni criminali?

Dice Galli Fonseca : il bisogno di droga, il conseguente bisogno di soldi, spinge i drogati a commettere tanti piccoli reati, che molto disturbano la società. Vero, verissimo. Che facciamo, allora, li condanniamo a morte dilazionata? Sono un uomo cresciuto nella sinistra democratica, per me la vita di un ragazzo vale più di una borsetta scippata. Forse sono idee, queste, all’antica, da rottamare. La sinistra, oggi, sembra averle già rottamate. Mi metterò a fare il nostalgico.

Di queste cose discutiamo da tanti anni. Su queste cose ho idee piuttosto determinate. Ho sempre ascoltato le idee diverse con rispetto, ed ho sempre cercato di trovarvi il lato ragionevole e convincente. Continuerò a farlo, portando il rispetto che meritano agli antiproibizionisti in buona fede, e che si siano documentati. Ma, per favore, da oggi, non ditemi : lo ha detto Galli Fonseca. Perché non potrei che rispondervi : e chi se ne frega.

Condividi questo articolo