Idee e memoria

Le radici giudaico-cristiane

La posizione del Partito Popolare Europeo, circa la volontà d’inserire nella Costituzione europea un riferimento alle radici giudaico-cristiane dell’Unione, è non solo sbagliata in via di principio, ma non tiene neanche conto delle esperienze già fatte. E’ singolare che di questo non si rendano conto i parlamentari italiani che a quel raggruppamento si richiamano.

La storia di un territorio così vasto, che raccoglie popoli diversi, non può che essere una pianta con molte radici. Una di queste è la radice religiosa, certamente; al pari delle carneficine che, per motivi religiosi, hanno insanguinato quella storia stessa; al pari del realistico “cuius regio eius religio”, con il quale si stabiliva che i popolani seguivano la religione del loro governante; al pari delle benedizioni papaline che accompagnarono l’affermarsi della tragedia fascista. Pianta di molte radici, nessuna falsa od illegittima, tutte con uno spazio ed un ruolo. Pensare di prenderne una e su quella centrare ed appoggiare una legittimità storica e politica, prima ancora che folle, è sbagliato.

I parlamentari europei provenienti dall’Italia, inoltre, potrebbero utilmente ricordare ai loro colleghi che la Costituzione italiana stabiliva, fino a qualche hanno fa, che quella cattolica era la religione degli italiani. Da questo presupposto sono derivati non pochi privilegi, per le gerarchie ecclesiastiche, e qualche durevole bruttura. Ma quella norma costituzionale non impedì affatto agli italiani di dotarsi di leggi che contraddicevano palesemente non solo la dottrina cattolica, ma i dettami politici della chiesa stessa.

In altre parole, l’avere previsto costituzionalmente la cattolicità degli italiani si è trasformato, nel tempo, in un terribile boomerang, la cui traiettoria descriveva l’irrilevanza della cattolicità. Perché, oggi, si dovrebbero porre le premesse della futura irrilevanza della cristianità? La citazione, che a forza si vuole introdurre nella Costituzione europea, non promuoverà e non aumenterà certo il valore del cristianesimo, mentre, al contrario, lo esporrà all’essere trascurato, quando non contraddetto. A me, che son laico, pare una prospettiva davvero poco esaltante. Mi stupisce l’entusiasmo dei popolari, anche se credo che, a molti di loro, occorre riconoscere la buona fede di chi non ha capito.

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