Non è del tutto chiaro cosa c’entri l’alcool con la legge finanziaria, ma l’idea di proibirne la vendita ai minorenni e sulle autostrade la trovo giusta. Anzi, giustissima.
Negli Stati Uniti, tanto per fare un esempio, è già così ed ai minorenni non può essere venduto e neppure servito nessun tipo d’alcolico, neanche se accompagnati dai genitori. Naturalmente questo non blocca il fenomeno dell’alcolismo giovanile, ma lo disincentiva parecchio. A taluni, forse, potrà sembrare strano, anche a causa di tutte le corbellerie che si sono dette e scritte sul proibizionismo, ma anche quando, sempre negli USA, si abolì la legge che proibiva l’alcool per tutti l’alcolismo aumentò. Il che, a pensarci bene, è del tutto ovvio.
In altre parti del mondo, penso all’Europa, ed in particolare alla Francia ed all’Italia, esiste un millenario e positivo rapporto con il vino, tanto che un “goccino” lo diamo volentieri anche ai nostri figli, senza per questo sentirci dei criminali o volerli rovinare. Ma questo non ha nulla a che vedere con il consumo di alcool in più alta quantità ed a più alta gradazione, che ha effetti devastati sul fegato dei più giovani e può indurre pericolose dipendenze.
Certo, è sempre meglio educare che proibire, indurre consapevolezza anziché timore, ma anche proibire è un modo per educare, per segnalare come un piacere può divenire pericolo. Giudicare inutili le proibizioni (come subito hanno protestato in diversi, all’interno della stessa maggioranza di governo), magari sostenendo che sono proprio queste ad indurre le trasgressioni, è un non senso logico, perché così procedendo s’arriva a considerare inutile il legiferare.
Piuttosto, c’è un punto che m’incuriosisce: se ai minori è proibito consumare alcool, deve essere proibito consumare anche le droghe, o si vuol far valere un diverso regime? Se da noi, che abbiamo la richiamata e positiva tradizione ed abitudine al consumo, può essere, ed effettivamente è, pericoloso l’alcool, a maggior ragione lo sono sostanze che non compaiono nella nostra storia. Si dovrebbe, dunque, chiarire ai ragazzi che non si toglie loro nulla, ma, semmai, si offre la consapevolezza che disporre della propria vita è cosa buona e giusta, nella più assoluta libertà da ogni dipendenza.