Idee e memoria

Morale nella placenta

Ancora qualche mese fa, quando si discuteva dell’uso delle cellule embrionali per la ricerca sulle staminali, sembrava che, almeno per molti, la scienza e la morale, od anche la scienza e la fede, avessero divorziato. Negavo quella separazione, dando fastidio alle orecchie di quanti ritenevano la scienza dovesse fermarsi, ma anche a quelle di chi la riteneva sciolta da ogni vincolo.

Quel particolare problema sembra essere stato risolto, e ci tengo a sottolineare il “sembra” perché la scienza è fatta di continue verifiche ed esami, ma certo non possiamo che essere felici della velocità con cui procede. Sembra essere risolto perché le cellule staminali si trovano anche nel liquido amniotico che riempie la placenta. La ricerca è dunque possibile senza per questo ricorrere alle cellule embrionali, che tanti problemi avevano creato.

La prima cosa da osservare è che il problema morale si è risolto grazie al progredire della ricerca, il che dimostra che non solo le due cose non sono affatto inconciliabili, ma, al contrario, possono l’una servire a meglio valutare l’altra. Detto questo, essendosi sempre escluso che potessero essere creati degli embrioni al solo scopo di alimentare la ricerca, rimane il fatto che gli embrioni congelati hanno comunque una loro sorte segnata, il che non vedo perché dovrebbe essere considerato, dal punto di vista morale, più soddisfacente. Quel materiale genetico è in gran parte destinato alla distruzione, talché l’eventuale utilizzo per ragioni scientifiche, quindi nello sforzo di far progredire la medicina e salvare vite umane, non mi sembrava così stridente. E’ andata così.

L’occasione torna utile, comunque, per ripetere che la ricerca non può mai essere divisa dalla morale, ovvero dal discrimine non solo fra ciò che è possibile o meno, ma anche fra ciò che è giusto o meno. Nessun uomo, e nessuno scienziato, è libero dai vincoli morali, e se tale si sente è facile diventi un mostro. Il fatto è che non esistono autorità morali universalmente riconosciute. Ci sono le condotte giudicate criminali, ma fuori da queste c’è la coscienza di ciascuno, che diventa coscienza collettiva nella comunità scientifica. In questo caso sappiamo che il problema era sentito, tanto che in molti laboratori si cercava la soluzione, ora trovata. Sarà bene ricordarsene, la prossima volta che lo spettro dell’ignoranza tornerà a far paura, il che sicuramente accadrà. Sarà bene ricordare che è la luce della scienza, guidata dagli umani e dalla loro morale, a far fuggire i fantasmi.

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