Idee e memoria

Non basta dirsi cristiani

Scrivo di fede religiosa, premetto che non ne ho il dono. Il fatto è che la fede non può non avere un riflesso sulla politica, e la laicità va ridefinita. La fede è tale perché comporta il credere in ciò che non è verificabile. Da quello poi discende una catena di valori. Non credere nel dogma, però, non significa affatto mancare di valori. La laicità non è mera arte della convivenza fra diversi, non è solo l’edificare uno Stato che sia casa di tutti, ma ha con sé valori profondi.

Talora assai negativi, facendo dello Stato una divinità assetata di sangue. Ma ne ha di certamente positivi, come la convinzione che si governa per approssimarsi al bene comune, non per imporre il paradiso in terra. Che è poi sempre un inferno.
Non spetta alla politica trovare il fine ultimo dell’esistenza, o la sua natura. La politica si occupa di quel che può accadere dopo la nascita, non dopo la morte. Mancare di senso dell’assoluto non significa essere in preda ai marosi del relativismo, perché non avere una verità rivelata non comporta il praticare la menzogna. E’ naturale e giusto che i fedeli portino in politica le loro convinzioni, è errato credere che non ne abbia chi non è credente. Certo, in passato la laicità è stata anche anticlericalismo, ma la causa non fu l’avversione alla fede, bensì la pratica della chiesocrazia: il papa re produsse molti nemici del clero, spesso dalla parte della ragione. Oggi è diverso, ed io, laico, ammiro una chiesa forte, semmai temo la politica debole. E sorrido se mi danno del papista allorquando parlo di temi delicati, che irritano, giacché ritenendo moderno tutto ciò ch’è debosciato si mostra solo debolezza mentale.
Sarkozy, pluridivorziato, è divenuto canonico onorario e parla di cattolicità. Alla fede quel che è della fede, la scena, comunque, conforta assai sulla laicità del nostro mondo. Blair si converte al cattolicesimo ed una parlamentare conservatrice, già convertita, gli rimprovera le politiche sull’aborto. Capitò anche al cattolico Kohl, il quale rispose: sono un fedele, ma presiedo il governo di tutti, in uno Stato che non dipende da nessuno. La politica vera contiene l’etica e può contenere la fede. I sottoprodotti inseguono il Vaticano per succhiarne il consenso, perdendo l’etica ed offendendo la fede. Non basta dirsi cristiani.

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