Idee e memoria

Sarkò in love

Il primo commento, circa le avventure di Sarkozy, è: chi se ne frega. Sincero, ma superficiale. Grattando, però, emerge un significato profondo, che ci riguarda tutti. Ancora qualche anno fa ci sembrava stonata l’esibizione familiare dei politici statunitensi, con quelle mogli che baciavano i nominati, i figli che accorrevano orgogliosi, o i suoceri che dovevano pagare in segreto nuore utili alla campagna elettorale ed innamorate più dell’arrampicata che del coniuge.

Ci faceva anche ridere che in Inghilterra ci si dovesse dimettere da ministri se scoperti ad avere un’amante o, peggio ancora, ad essere omosessuali. Noi li tenevamo tutti al governo, senza che nessuno s’occupasse delle mogli di Malagodi o Gonella, come dei casi di Tina Anselmi o Franca Falcucci. A me sembra giusto così.
La spettacolarizzazione e personalizzazione della politica ha portato con sé l’uso mediatico della famiglia, all’americana, ma con un grottesco rivoltamento di frittata: a forza di rappresentare la società sottostante si sono messe in scena le famiglie scassate. Da noi, ad esempio, i supremi cultori della sacralità familiare sono tutti divorziati, riaccoppiati e ririprodotti. E chi se ne frega, come si diceva, se non fosse che poi pretendono di fare la morale a me. In Francia si sono sfidate, alle ultime presidenziali, due famiglie allo sbando. Il vincitore è stato subitaneamente mollato dalla seconda moglie, madre di figli di primo e secondo letto. Non piacendogli la figura del perdente malinconico, ecco la modella di rincalzo. E son sempre affari loro, solo che, a questo punto, tocca a chi non crede nella sacralità delle cose (io) fare il moralista: ma che razza d’esempio è? Per i figli: papà ha la patta vibrante e mamma slingua un nuovo ricco in barca. Che dovranno fare questi ragazzi per trasgredire ed emanciparsi? Per la collettività: chi non riesce a mantenere costanza sentimentale a casa può offrire continuità ideale agli altri? quali sono le convinzioni irremovibili di chi non resiste alla tentazione di farsi ritrarre con la gnoccona? Per la politica: dove diventa abissale la distanza fra il detto ed il fatto.
C’è una cosa che si chiama “senso di responsabilità”: non contrasta con la (giusta) libertà dei costumi, ma suggerisce prudenza verso chi se ne mostra sprovvisto.

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