Idee e memoria

Sconfitti e reticenti

Molti stanno ancora correndo alla ricerca del regalo da fare, sforzandosi d’essere originali e di risparmiare. Ho un suggerimento: regalate la memoria del comunismo italiano. E’ una letteratura interessante, che consumo avidamente. Suggerisco tre autori, fra i più recenti: Pietro Ingrao (“Volevo la luna”), Giorgio Napolitano (“Dal Pci al socialismo europeo”) e Rossana Rossanda (“La ragazza del secolo scorso”). Leggeteli e l’orrore prenderà forma, in tutta la sua banalità.

I comunisti italiani non mangiavano i bambini, praticavano con dedizione la loro vita politica, buttavano passione nella battaglia, cercavano in continuazione di servire meglio i loro ideali. Oggi guardano al passato con nostalgia, come tutti, ma pur sempre con spirito critico. Ingrao è quello che scrive meglio, che sa raccontare la sua vita raccontando quella dell’Italia. Rossanda descrive in modo commovente l’incontro di una comunista italiana con quelle popolazioni che dal comunismo erano governate, quindi oppresse e martoriate. Napolitano ha ancora interessi da difendere, ma questo non gli impedisce di valutare severamente i ritardi dell’evoluzione comunista. Tutti loro non hanno potuto non vedere il crollo del comunismo sovietico, ma ripetono che l’esperienza dei comunisti italiani è cosa diversa, che in quelle fila sono passati uomini buoni, buoni sentimenti e buoni desideri. Ed è così.

Ma c’è una cosa che mi colpisce, che mi spinge a consigliarvi di regalare quei libri, ed è che di tutto si parla, in varie direzioni s’indaga, ma mai una parola seria, meditata, significativa sul fatto che tutti loro esistettero, politicamente e personalmente, grazie ai soldi sporchi di sangue che prendevano dall’Unione Sovietica, che hanno sempre preso e che hanno continuato a prendere fino alla fine di quella dittatura. E’ una rimozione così macroscopica, ed è così puerile, oltre che vile, tentare di nascondere quella che è una dimostrata e solidissima verità storica, che c’è una sola spiegazione: quella gente ha orrore di se stessa, ha orrore di quel che è stata. Tenetelo a mente: oggi occupano i posti del privilegio, hanno accesso alle case editrici più grosse (possedute da Berlusconi), ma sono degli sconfitti. Loro hanno perso e noi abbiamo vinto. Per fortuna nostra, ed anche per fortuna loro.

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